Maria Antonietta - Regina di Francia

Caterina de' Medici e le sue passioni.

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reine Claude
view post Posted on 3/2/2014, 17:08 by: reine Claude
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Ho letto la bella biografia di Jean Orieux "Caterina de' Medici. Un'italiana sul trono di Francia" e sono stata sedotta da questo personaggio così controverso.

"Un grande sovrano" diceva di lei il genero Enrico IV.
Gli ambasciatori stranieri erano concordi nel riconoscere le ottime capacità politiche di Caterina. L'ambasciatore veneziano Lipomano scrisse: "Donna liberale, magnanima e forte. Questa grande principessa ha lo spirito robusto quanto il corpo. Mentre si veste, mentre mangia, direi quasi mentre dorme, ella dà udienza."
E ancora, veniva definita "donna di rara intelligenza, esperta negli affari, sopratutto quelli di Stato."
Scrive Orieux: "Caterina portava in dote, in quanto fiorentina e in quanto Medici, un certo modo lucido e impietoso di guardare il mondo e la società e un'arte sapiente di manovrare gli uomini a proprio vantaggio. Quest'arte della concertazione e della diplomazia era viva a Firenze da lungo tempo ed era stata praticata ben prima che Macchiavelli ne esplicitasse le regole nel suo "Principe"."

Caterina seppe senza dubbio seguirle, queste regole, e riuscì a destreggiarsi tra le complicatissime vicende politiche e sociali della Francia del suo tempo (ne parla in modo chiaro e arguto, Mauro nel suo topic Le guerre di religione: https://ladyreading.forumfree.it/?t=29728307)

Io però vorrei dedicarmi alle passioni di Caterina, che era una donna davvero versatile e con moltissimi interessi.



Ecco un ritratto che ben rappresenta Caterina!
E' di Francois Clouet ed è stato dipinto nel 1555. Caterina vi appare elegante, raffinata, con lo sguardo lungo e intelligente.
Al suo arrivo in Francia, di lei avevano destato ammirazione la grazia e la dolcezza. "Et la grace plus belle encore que la beauté".
Il suocero, Francesco I, l'aveva subito protetta e aveva intuito la superiorità intellettuale di Caterina; ammirava inoltre le tante belle doti della piccola fiorentina (era un tempo in cui, oltre alla bellezza, contavano anche e soprattutto "il gusto, l'intelligenza, il talento, la vivacità").
In Francia, Caterina si era sempre sentita (ed era considerata, in effetti) una straniera.
Fin dal suo arrivo aveva portato dall'Italia, oltre alle persone che facevano parte del suo entourage, anche usi e consuetudini della sua terra.
Caterina de' Medici italianizzò la sua corte, imponendo modi e mode nuovi che nel tempo si sono così ben connaturati da diventare aspetti tipici della Francia (i profumi, la cucina, il lusso...).

Tra le persone che condusse con sè, novella sposa di Enrico II, c'era il suo profumiere di fiducia, Renato Bianco, poi francesizzato in René le Florentin.
Caterina usava portare al collo dei pomander, delle sfere contenenti profumo solido, appositamente creato per lei.

In Italia venivano chiamati melograni odorosi ; erano un'autentica novità per i francesi che ne restarono piacevolmente stupiti.
René le Florentin diventò ben presto molto celebre e richiestissimo.
In Francia, egli andò alla ricerca di sempre nuovi ingredienti per le sue creazioni profumate, trovando nella regione di Grasse le materie prime migliori per le sue essenze ( e Grasse è a tutt'oggi la capitale mondiale del profumo!).


René le Florentin

Una delle grandi passioni di Caterina erano i cavalli e l'equitazione.
Fu lei a introdurre in Francia il modo di montare all'amazzone. Fino ad allora le donne si sistemavano su un sedile, il "sambue", posto sul cavallo, con le gambe di lato; in questo modo non potevano andare né al trotto né al galoppo e tantomeno seguire i cavalieri nella caccia o nella corsa.
Tutte le dame copiarono questo nuovo modo di cavalcare adottato da Caterina; le gonne si sollevavano a mostrare le gambe e a volte anche di più..."Ciò divenne motivo di scherno e di sollazzo al punto che le donne amazzoni furono costrette a portare le coulottes, note in Francia in quel periodo con il nome di calesons. Queste erano un indumento specifico dell'abbigliamento maschile e ciò fece gridare allo scandalo i teologi".
Caterina curò le scuderie reali più di qualunque altro re francese.
Amava moltissimo i cavalli, che chiedeva "particolarmente resistenti", dato che dovevano sostenere il suo peso, aumentato notevolmente con il passare degli anni.
Caterina si dedicò all'equitazione fino ai 60 anni e oltre.
Amava anche la caccia e usava sia piccole armi da fuoco che la balestra (se ne conserva ancora una, molto preziosa in ebano con particolari in oro, al museo dell'Armé, a Parigi).
Caterina, ca va sans dire, aveva una mira perfetta!


Balestra di Caterina de' Medici

Molto noto è il suo amore per il cibo e la sua golosità. Così come è noto che fu lei a introdurre l'uso della forchetta e la divisione dei cibi in dolci e salati.
I pranzi della famiglia reale erano costituiti da una processione di piatti proposti dal capo cameriere. I paggi servivano le pietanze su biancheria da tavola profumata con acqua di trifoglio e meliloto. La tovaglia era ornata da garofani e stelle di zucchero. Piatti d'argento erano sempre ricolmi di confetti e finocchio.

A proposito di biancheria, Caterina amava anche ricamare. Come scrive Brantome: "Dopo i pasti, trascorreva parte del suo tempo a lavorare sui tessuti di seta, in maniera impareggiabile".
Da Venezia, aveva fatto arrivare un disegnatore, Federico Vinciolo, che le dedicò un libro con motivi per ricamo, creati appositamente per lei.


Il frontespizio del libro, in un'edizione del 1606




Alcuni esempi di motivi da ricamare

Esiste ancora un punto, punto Madama o punto Caterina de' Medici, lo stesso che la regina usava utilizzare su del tessuto di cotone piuttosto spesso, il Buratto. Era un punto semplice e penso che le servisse per rilassarsi tra un impegno e l'altro! :)
Perchè Caterina era una donna con una "eccezionale capacità di lavoro" che stupiva sia i suoi collaboratori che gli ambasciatori stranieri.

Caterina amava tenere tutto sotto controllo.
Tra le cose a cui teneva di più, vi era il rispetto per il cerimoniale di corte. Vi si "attenne lei stessa scrupolosamente, rigorosamente, per tutta la vita" e allo stesso modo lo impose ai suoi figli e a tutta la corte.
"Levarsi, coricarsi, l'ordine dei pasti, i movimenti, la distribuzione dei posti, tutto era regolato e sorvegliato. ...Arrivò a modificare perfino la pianta di alcune residenze perchè la vita del sovrano, dei principi, dei dignitari e dei cortigiani, vi si potesse svolgere in un quadro conforme all'etichetta".
"Dinanzi alla maestà del sovrano e alla propria, la sua tenerezza di madre veniva meno. I suoi figli dovevano essere presenti quando si levava, quando si preparava per il riposo notturno, quando andava a tavola; in posizione di preminenza, certamente, ma ubbidendo alle norme che regolavano la celebrazione del rito", scrive Orieux.

Edited by reine Claude - 5/2/2014, 15:24
 
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