Maria Antonietta - Regina di Francia

Napoli borbonica

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/8/2017, 16:54
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Passerò brevemente in rassegna i ritratti di corte della Napoli borbonica e i principali monumenti dell'epoca.

La morte di Carlo II re di Spagna senza eredi e la conseguente Guerra di successione spagnola (1700-1713) assegnano il Regno di Spagna a Filippo V di Borbone, ma segnano anche lo smembramento dell'impero spagnolo, e, in particolare, la fine della dominazione spagnola a Napoli durata due secoli.
Con la Pace di Utrech, il Regno di Napoli (assieme al ducato di Milano, al ducato di Mantova e al Regno di Sardegna) viene assegnato agli Austriaci, che vi rimarrano per circa vent'anni.

Negli anni successivi, grazie a un'efficace combinazione di diplomazia e interventi armati, Elisabetta Farnese, seccnda moglie di Filippo V di Spagna, riuscì a ottenere dalle potenze europee il riconoscimento dei diritti dinastici per il suo primogenito Carlo sul Ducato di Parma e Piacenza, di cui egli divenne duca nel 1731.

Ma durante la successiva Guerra di successione polacca (1733-1735) il giovane duca di Parma conduce una campagna vittoriosa che si conclude a Bitonto (27 maggio 1934), e i trattati di pace gli consegnano il Regno di Napoli.
Consolida la sua posizione nella successiva Guerra di Successione Austriaca (1740-1748) vincendo lo scontro con gli austriaci nella battaglia di Velletri (11 agosto 1744).

800px-_Carlo_VIII_di_Napoli
Giuseppe Bonito - Carlo di Borbone (1716-1788), re di Napoli con il nome di Carlo VIII - Museo del Prado.
Carlo a meno di 20 anni diventava re di Napoli e Sicilia, e, per consolidare la pace, nel 1737, sposava la tredicenne figlia del re polacco, Augusto III il Grosso, Maria Amalia di Sassonia:

800px-_Maria_Amalia_of_Saxony_as_Queen_of_Naples
Giuseppe Bonito - Maria Amalia di Sassonia (1724-1760) - Museo del Prado

Carlo ed Amalia furono un grande Re e una grande Regina, che rinnovarono profondamente la città di Napoli facendola diventare una grande capitale. Ebbero 13 figli, tutti nati in Italia, di cui sette raggiunsero l'età adulta. Regnarono 24 anni, fino alla morte di Ferdinando VI, fratellastro di Carlo e re di Spagna, nel 1759. Carlo fu costretto ad abdicare per succedergli sul trono di Madrid con il nome di Carlo III. Maria Amalia morì l'anno dopo e Carlo non si risposò più.

sl-cerimoniale-borbone-837x974
Antonio Ioli - Abdicazione di Carlo di Borbone in favore del figlio Ferdinando - Reggia di Caserta.

Molto più veritieri i ritratti di Mengs:

carlo_IIIdi_Borbone_opt
Anton Raphael Mengs - Carlo III di Borbone re di Spagna - Museo del Prado.

1761-maria-amalia-de-sajoni_med
Anton Raphael Mengs - Maria Amalia di Sassonia - Museo del Prado.

E per non dimenticare, il ritratto di Goya, anche questo al Museo del Prado, che non faceva sconti a nessuno:

Charles-III-1786-88

In conclusione: fu duca di Parma dal 1731 al 1734, re di Napoli dal 1735 al 1759, dal 1759 al 1788 re di Spagna. E' passato alla storia con il nome di Carlo III.
Leggi anche il bell'articolo su Baroque.it: www.baroque.it/societa-barocco/car...-di-napoli.html

Edited by elena45 - 29/1/2020, 16:20
 
Top
view post Posted on 24/8/2017, 17:14
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Con la dinastia borbonica Napoli divenne finalmente capitale di un regno indipendente.
Durante il governo di Carlo di Borbone (1734-59) e poi di suo figlio Ferdinando IV (1759-99) il volto della città mutò con l'apertura di grandi cantieri, la realizzazione di nuove arterie e la promozione di molte attività artistiche.
Ecco com'era la Reggia di Napoli all'arrivo di Carlo :

085420680-a0a0ccfd-542b-434b-b211-13b991ee5bf2

Foto-wittel
Gaspar Van Wittel - Largo di Palazzo.

[O.T. Gaspar Van Vittel (1653-1736), celebre vedutista del '700, naturalizzato italiano, era il padre del grande architetto Vanvitelli. Le sue opere sono diffuse nei maggiori musei del mondo e, soprattutto, nelle collezioni private. In Italia numerosi dipinti si possono trovare nelle raccolte patrizie romane, nella Galleria Colonna di Roma e nel palazzo Zevallos di Napoli].

201212748-938640670249504-1742445750304960243-n
Giuseppe Bonito - Palazzo reale di Napoli nel 1741, in occasione della visita dell'Ambasciatore turco.

L'aspetto marcatamente conventuale che aveva caratterizzato Napoli dalla fine del Cinquecento al secondo decennio del Settecento, venne modificato dalla volontà di Carlo di qualificare la città con una serie di testimonianze architettoniche della magnificenza della dinastia borbonica. Anche se gli interventi borbonici non promossero un organico programma di ristrutturazione della città.
Nell'attuazione di questi interventi fu quasi sempre costante il rifiuto da parte dei sovrani degli architetti locali, come il Vaccaro e il Sanfelice, i più famosi dell'epoca; le scelte di Carlo si indirizzarono infatti inizialmente verso ingegneri militari ed architetti già attivi in ambito romano, tipici rappresentanti di un linguaggio retorico e celebrativo del potere politico.
Innanzitutto, a partire da subito, fu ampliato e ristrutturato il Palazzo reale:

Fachada_W_N_poles_01
Palazzo Reale di Napoli oggi.

Qualche anno dopo, quasi contemporaneamente si aprirono tre cantieri:

Teatro-_San-_Carlo-_Napoli
Giovan Antonio Medrano e Angelo Carasale - Teatro San Carlo. (1737))

Museo-di-_Capodimonte
c.s.+ Antonio Carnevari - La Reggia di Capodimonte (1738). Fu il primo dei "siti reali", costruito inizialmente per ospitare la Collezione Farnese.

Reggia_di_Portici1_mini
c.s. - Reggia di Portici. Costruita a partire dal 1738 lungo il litorale a Sud di Napoli, nella zona ricca di ville nobiliari nota oggi come il "Miglio d'oro". Vi lavorarono Antonio Medrano, Antonio Canevari, ma anche Ferdinando Fuga e Vanvitelli che la completarono. (#entry606142266).

Edited by elena45 - 20/6/2021, 11:32
 
Top
view post Posted on 24/8/2017, 21:54
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


A metà secolo, con la venuta di Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli, già attivi alla corte papale, l’edilizia napoletana raggiunse uno stile ancora più grandioso, improntata ad un tipo di classicismo austero e magniloquente.

Palazzo-_Fuga
Ferdinando Fuga - Real Albergo dei poveri, una costruzione mastodontica, iniziata nel 1749 ma rimasta incompiuta. L'opera venne concepita da re Carlo per accogliere ottomila poveri del Regno secondo una concezione utopistica di sovrano illuminato.

Campania_Caserta2_tango7174
Luigi Vanvitelli - Reggia di Caserta, la più grande del mondo, costruita a partire dal 1751. Doveva essere la nuova Versailles e, secondo me, dal punto di vista architettonico, è più bella della reggia francese.
E sapete chi era Luigi Vanvitelli? Era il figlio di Gaspar von Wittel, il vedutista olandese del post precedente (https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Vanvitelli).

Vedi anche http://www.bnnonline.it/index.php?it/321/i...regno-di-napoli

Edited by elena45 - 15/5/2019, 09:21
 
Top
view post Posted on 25/8/2017, 08:22
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


800px-_Ferdinand_IV_at_age_nine
Anton Raphael Mengs - Ferdinando IV (1751-1825) a nove anni - Museo di Capodimonte

Mengs_-_Maria_Carolina_of_Austria_Royal_Palace
Anton Raphael Mengs - Maria Carolina d'Austria (1752-1814), regina di Napoli - Palazzo reale di Madrid.
Si sposarono nel 1768 (lui aveva 17 anni, lei 16); la madre Maria Teresa pretese che la figlia entrasse nel Consiglio di Reggenza alla nascita del primo figlio maschio, e così fu. Ebbero 18 figli, di cui solo 7 raggiunsero l'età adulta.

Vig_e-_Lebrun_after_-_Maria_Carolina_of_Austria
Elisabeth Vigèe le Brun - Maria Carolina a 29 anni - Museo Condè


Painting_of_the_family_of_Ferdinando_IV_Angelic
Angelica Kauffman - La famiglia di Ferdinando IV e Maria Carolina nel 1782 - Museo di Capodimonte.

Edited by elena45 - 25/8/2017, 11:38
 
Top
view post Posted on 25/8/2017, 10:41
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Ci sono diversi ritratti di Ferdinando IV adulto, ma pochi di pregevole fattura. Due per tutti:

Bonito-or-follower-Ferdinand-IV-of-Naples-Aged-Twenty
Giuseppe Bonito (?) - Ferdinando IV (1751-1825), re di Napoli dal 1759 al 1815, ritratto a vent'anni - Collezione Cini, Venezia.

Ferdinando-I-di-Borbone
Giuseppe Cammarano - Ferdinando IV / Ferdinando I delle due Sicilie con la Restaurazione - Reggia di Caserta.

Ferdinando IV era un uomo rozzo e volgare, non era stupido, ma completamente ignorante.

La migliore descrizione di questo stravagante personaggio e dei suoi bizzarri costumi ce l'ha lasciata l'imperatore Giuseppe in una lettera alla madre:"Alto un metro e ottantacinque, scarno e ossuto, con la schiena curva, dondola sulle gambe troppo deboli per il peso del corpo massiccio.
Ha grosse braccia, grossi polsi e grosse mani sempre sudice.
La testa è piccola con una selva di capelli color caffè, che non incipria mai.
Il naso , via via che si distacca dalla fronte, si gonfia in una palla, fino alla bocca larghissima e col labbro inferiore molto sporgente.
Per quanto brutto, non è del tutto repulsivo.
Sta quasi sempre vestito nel suo costume di caccia con un gran cappello tirato giù da ogni parte, un giaccone di pelo grigio con le tasche che scendono fino a mezza gamba , calzoni e panciotto di cuoio e un coltello lungo come una baionetta".


Comunque, nonostante le molte manchevolezze nella sua formazione, Ferdinando si impegnò per favorire in qualche modo lo sviluppo del Regno, in continuità del lavoro di suo padre. L'opera più importante fu la Manifattura di San Leucio, inserita in un complesso monumentale e residenziale, che divenne presto un polo di eccellenza della produzione tessile.

san-leucio_c.belvedere
Real Colonia di San Leucio (Caserta), costruita a partire dal 1778 su progetto dell'architetto Francesco Collecini, collaboratore di Vanvitelli. Confina con il Parco Reale della Reggia di Caserta.

Drante il primo esilio siciliano successivo alla Rivoluzione del '99, Ferdinando si fece costruire un grande casino di caccia nel bosco della Ficuzza, nel territorio di Corleone:

1024px-_Casina_reale_ficuzza
Real Casina di Caccia di Ficuzza (Corleone)

Edited by elena45 - 2/6/2019, 12:19
 
Top
view post Posted on 25/8/2017, 12:44
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Delle cinque figlie di Ferdinando e Carolina, solo Maria Teresa era veramente bella (le altre erano veramente brutte), e fu quella che la madre destinò al futuro Imperatore, Francesco d'Asburgo, suo doppio cugino.
Invece la sorella più piccola, Maria Luisa, la destinò a Ferdinando, futuro Granduca di Toscana (due fratelli con due sorelle, doppi cugini tra loro: peggio di così....).

Maria_Teresa_di_Borbone-_Napoli
Maria Teresa di Borbone Napoli (1772-1807) e Maria Luisa di Borbone Napoli (1773-1802) ritratte da Elisabeth Vigeè le Brun - Museo di Capodimonte.

Portrait_of_Maria_Cristina_of_Naples_queen_of_S
Anonimo - Maria Cristina di Borbone Napoli (1779-1849), regina di Sardegna, moglie di Carlo Felice di Savoia - Villa d'Orri, Sarroch (CA).
Louis Hersent - Maria Amelia di Borbone Napoli (1782-1866), regina dei Francesi, moglie di Luigi Filippo d'Orleans - Museo Condé.

Forse la più brutta, decisamente la più sfortunata:

Maria_Antonietta_Borbone_Napoli_1784_1806
Vicente Lopez Portana - Maria Antonietta di Borbone Napoli (1784-1806) - Museo del Romanticismo, Madrid.
Destinata a diventare Regina di Spagna, nel 1802 sposò il cugino principe delle Asturie Ferdinando di Spagna (#entry611962730).
Morì a 22 anni di tisi (prima della madre).

Edited by elena45 - 5/12/2018, 10:31
 
Top
view post Posted on 25/8/2017, 13:49
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Due giorni dopo il suddetto matrimonio di Maria Antonietta di Borbone e Ferdinando Principe delle Asturie, nell'ottobre del 1802 in quel di Barcellona (erano entrambi diciottenni), il fratello di lei, Francesco duca di Calabria, principe ereditario del Regno di Napoli, nella stessa città catalana, sposava la più piccola delle sorelle di Ferdinando, Maria Isabella: la differenza è che Francesco aveva 25 anni, era vedovo con una figlia, e Maria Isabella aveva 13 anni!

Giuseppe_Martorelli_-_Ritratto_di_Francesco_I
Giuseppe Martorelli - Francesco I di Napoli (1777-1830) - Palazzo reale di Caserta.
Il ritratto è del 1825, quando divenne Re: per la longevità del padre, infatti, Francesco regnò meno di 6 anni. Durante il decennio murattiano, fu Vicario del Regno in Sicilia.
Riluttatante all'esercizio della politica, durante il soggiorno siciliano, impiantò una riserva agricolo-venatoria nel territorio (oggi quartiere palermitano) di Boccadifalco.
Com'erano diversi padre e figlio: il padre cacciava e lui coltivava.

Al suo arrivo alla corte di Napoli, Maria Isabella non fece una buona impressione: a differenza delle sorelle, aveva lineamenti regolari, per cui sembrava ancora più giovane dei suoi tredici anni. La principessa fu descritta come "piccola e rotonda come una palla", e restò così per tutta la sua vita, tanto da sembrare poi "una fattoressa rivestita" (#entry238226521).

Maria_Isabella_Infanta_di_Spagna_P.V_Hanselaere
P.V.Hanselaere - Maria Isabella di Borbone Spagna (1789-1848), regina consorte di Napoli - Palazzo reale di Caserta
francesco-I-famiglia
Giuseppe Cammarano - La famiglia di Francesco II - Palazzo reale di Caserta.

Sono più veritieri i ritratti spagnoli di Vicente Lopez y Portana, conservati nel Palazzo Reale di Madrid:

image
Francesco I l'anno stesso in cui morì; appare molto invecchiato.

Maria_Isabella_of_Spain_Queen_of_the_Two_Sicili
In questo ritratto Isabella è già vedova e ha solo 41 anni, 12 figli tutti viventi (!). Come Regina Madre è molto vivace e il figlio Ferdinando la spinge a sposarsi. A 50 anni Isabella (1789-1848) impalma un ufficiale dell'esercito di 35 anni: Francesco del Balzo dei duchi di Presenzano (1805-1882).
Andarono a vivere in questa villa:

Villa-Gallo-Napoli-acquarello-anonimo-XIX-secolo
Villa Gallo ai Colli Aminei. Oggi è un Istituto religioso.

Edited by elena45 - 1/6/2019, 20:43
 
Top
view post Posted on 26/8/2017, 07:05
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Ferdinand_Zweite_von_Neapel_Sizilien
Giuseppe Martorelli - Ferdinando II delle due Sicilie (1810-1859) - Palazzo Reale di Caserta.

502px-_Maria_Cristina_di_Savoia
Scuola di De Falco - Maria Cristina di Savoia (1812-1836), prima moglie del suddetto - Palazzo Reale di Caserta.
Morì per i postumi del parto, dando alla luce l'unico figlio Francesco. E' stata beatificata dalla Chiesa Cattolica.

Maria_Theresa_of_Austria_queen_of_the_Two_Sicil
Francesco Torr - Maria Teresa d'Asburgo Teschen (1816-1867), seconda moglie del suddetto - Palazzo Reale di Caserta.
Ebbe 12 figli, di cui 9 raggiunsero l'età adulta.

Ancora una volta i ritratti dei Borbone napoletani sono piuttosto scadenti e molto agiografici.
I ritratti dell'ultima coppia regale alla Reggia di Caserta, di cui non si conosce l'autore, sono peraltro secondo me fumettistici. Anche da questo si coglie il declino di una dinastia e, contemporaneamente, il declino del ritratto di corte:

image
Francesco II di Borbone (1836-1894), ultimo Re delle due Sicilie.

image
Maria Sofia di Baviera (1841-1925), sorella dell'Imperatrice Sissi. Ebbero una sola figlia che morì bambina.

L'iconografia da questo punto in poi è affidata alle foto che possiamo trovare qui: #entry370721924

Può servire lo schema per orientarsi (laborioso, devo dire, visto il gran numero di figli):



Tratto da http://genealogy.euweb.cz/capet/capet42.html#C3

Edited by elena45 - 26/5/2019, 11:09
 
Top
view post Posted on 7/11/2017, 15:12
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


I personaggi della Corte borbonica, esponenti dell'aristocrazia napoletana, sono tanti, in parte appartenenti alle famiglie della Napoli angioina e aragonese che abbiamo visto, in parte di altra progenie.
Se si vuole averne un'idea, almeno per quanto riguarda il '700, basta passare in rassegna le Ville del Miglio d'oro: i nobili napoletani fecero a gara per accodarsi al nuovo re Carlo III e alla regina Maria Amalia! (https://ladyreading.forumfree.it/?t=73804627).

Aggiungiamo tra le altre la famiglia RUFFO DI CALABRIA, di origine antichissima e non del tutto certa: si diceva addirittura che discendesse dalla Gens Rufa. Annoverò in epoca angioina un certo Pietro Ruffo (1230-1310), che si schierò con Carlo I contro Corradino di Svevia ottenendone l'investitura della contea di Catanzaro.
Sempre partigiani della casa di Angiò, i Ruffo parteciparono successivamente alla Congiura dei baroni, venendo perciò spodestati dagli aragonesi di buona parte dei loro averi, che riottennero solo con la riduzione del Regno di Napoli a vicereame spagnolo.
Si divisero in molti rami, ma hanno lasciato un'iconografia scarsissima (https://it.wikipedia.org/wiki/Ruffo_di_Calabria).

In epoca borbonica stanno dappertutto.
Ricordiamo il famoso Cardinale Fabrizio Ruffo, del ramo di Bagnara, che guidò la spedizione dei Sanfedisti contro i rivoltosi della Repubblica Napoletana nel 1799.

Cardinale-Fabrizio-Ruffo
Cardinale Fabrizio Ruffo di Bagnara (1744-1827), fratello cadetto di Don Vincenzo Ruffo (1734-1802), 9° duca di Bagnara.

Era anche l'epoca delle Guerre napoleoniche e un altro personaggio della famiglia (che non conoscevo) partecipò addirittura alla battaglia di Waterloo come ufficiale dell'esercito britannico:

Paolo-Ruffo-di-Bagnaria-Prince-of-Castelcicala-by-William-Salter
William Salter - Paolo II Ruffo di Bagnara, 3° principe di Castelcicala (1791-1865) - NPG, London.

ll ramo di Castelcicala era uno dei tanti in cui, come già detto, si divideva la famiglia Ruffo, staccatosi nel '600 dai duchi di Bagnara (www.genmarenostrum.com/pagine-lette...i%20bagnara.htm).
Capostipite fu un esponente cadetto, Don Fabrizio Ruffo (1648-1720), nipote (ex fratre) del duca di Bagnara, che acquistò nel 1719 dalla Regia Corte la terra di Castelcicala, in Terra di Lavoro, ottenendo il titolo di 1° barone di Castelcicala. Costruì anche, nel 1690, un grande palazzo nobiliare a Via Foria, che si aggiunse agli altri della casata.
Ma uno dei miei luoghi del cuore è la villa di Nola (oggi è un raffinato relais):

unnamed]
Villa Castelcicala, Nola.
Fu edificata intorno al 1730 per volere di Paolo Ruffo, figlio del suddetto barone capostipite, l'anno dopo che l'Imperatore Carlo VI lo nominò Principe di Castelcicala. Acquisì dalla moglie anche il titolo di Duca di Calvello.

paolo-ruffo
Paolo I Ruffo (1696-1768) 1° principe di Castelcicala e suo figlio Fabrizio II (1763-1832), Ambasciatore a Londra.

Ed è per questo che il nostro Paolo nacque e studiò in Inghilterra, per poi militare nell'esercito britannico. Tornò a Napoli nel 1821 e fu nominato Generale. Ministro plenipotenziario presso diverse corti di Europa, ormai anziano, nel 1855, finì in Sicilia come Luogotenente di Ferdinando II. Si trovava nell'isola quando sbarcarono i Mille e, anche a causa della sua veneranda età, non seppe contrastare l’avanzata delle camicie rosse pur trovandosi in netta superiorità numerica. Fu rimosso dall’incarico e morì qualche anno dopo in esilio a Parigi.
Aveva una sola figlia, Giustina (1839-1906), per cui la linea di Castelcicala si sviluppò per via femminile, cambiando due volte il cognome: Giustina sposò il marchese Giuseppe Corio di Sacconago; sua figlia Carolina sposò Giuseppe Sallier de la Tour che per maritali nomine ottenne i titoli di principe di Castelcicala e duca di Calvello.

carolina-corio-ruffo
Carolina Corio Ruffo (1869-1957) e Giuseppe Amedeo dei conti Sallier de La Tour (1860-1937), diplomatico piemontese.

gettyimages-155762873-1024x1024-1
Paolo Sallier de la Tour (1928-2013), 7° principe di Castelcicala e 6° duca di Calvello (Carolina era sua nonna). Proprietario della tenuta Sallier de la Tour di Camporeale (PA), marito di Costanza Tasca d'Almerita (1937), aggregò la sua proprietà all' Azienda vinicola Tasca d'Almerita (#entry504796500).
Il figlio Filiberto (1958) gestisce l'azienda siciliana; il figlio Gherardo (1963), architetto, il relais Castelcicala.

I rapporti con l'Inghilterra di questa famiglia si ripetono qualche anno dopo Waterloo: il principe Vincenzo Ruffo (1801-1880), 11°duca di Bagnara, 10° principe di Sant'Antimo, sposa nel 1838 Sarah Louisa Strachan, figlia di Sir Richard Baronetto Thornton.

134569893-4233595406655922-4100382816932211720-n
Edouard Louis Dubufe - Il duca Vincenzo Ruffo di Bagnara con i figli - Museo di San Martino, Napoli.

13-Principessa-di-Sant-Antimo-1
Francesco Hayez – Ritratto di Sarah Louise Strachan Ruffo di Bagnara (1818-1881), principessa di Sant'Antimo – Museo Nazionale di San Martino, Napoli.
Dal 1840, donna Sarah Luisa Stracham Ruffo divenne dama di corte della regina Maria Teresa d’Austria, seconda moglie di Ferdinando II di Borbone.

Napoli-Palazzo-Ruffo-di-Bagnara
Palazzo Ruffo di Bagnara a Napoli, in Piazza Dante. Ospitò personaggi illustri come il pittore Hayez che durante il suo soggiorno ritrasse la principessa.
Il figlio Fabrizio, 12° duca di Bagnara (1843-1917), fu un insigne politico, Senatore del Regno dopo l'Unità di cui fu sostenitore, a differenza del suo avo omonimo, il Cardinale sanfedista di fede borbonica. Uomo di vasta e raffinata cultura, lasciò allo Stato la biblioteca e le opere d'arte del suo palazzo, che fu alienato (oggi è un hotel).
Gli restava la villa di Castellammare di Stabia, portata in dote dalla moglie, la marchesa Lucia Saluzzo. Anche questa alla fine fu venduta dal figlio Gioacchino (1879-1947), unico erede maschio e ultimo duca di Bagnara:

Villa-Lucia-Stampa-1876
Il giardino di Villa Lucia, ricchissimo di palme, in una stampa d'epoca (notare il Vesuvio sullo sfondo).

Le sorelle Nicoletta Lucrezia (1841-1931) e Leopoldina (1844-1939),fecero due matrimoni illustri: Nicoletta Lucrezia sposò, nientemeno, il figlio della mitica Carolina di Borbone Due Sicilie, Adinolfo Lucchesi Palli (#entry597169080).
Leopoldina, vedova di Paolo Marulli duca di Ascoli, sposò Carlo Caracciolo dei principi di Castagneto (#entry629311057).

Edited by elena45 - 2/1/2021, 12:50
 
Top
view post Posted on 13/11/2017, 17:55
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Poco più giovane del Cardinale sanfedista, un altro esponenete della famiglia Ruffo, appartenente al ramo di Sinopoli e Scilla:

fulco_giordano_ruffo_di_calabria_large
Fulco Giordano Ruffo di Calabria (1773-1852), 15° conte di Sinopoli e 8° principe di Scilla, fu Ambasciatore, Consigliere di Stato e Ministro degli Affari Esteri di Ferdinando II delle Due Sicilie (1840-1848).
Sposò Maria Felice Alliata (1783-1842), figlia del 6° principe di Villafranca che abbiamo visto in #entry570603080. Ebbero 7 figli.

Il ramo di Sinopoli e Scilla è quello a cui appartiene la regina Paola del Belgio.
Il padre della Regina, pronipote del suddetto, era il famoso asso dell'Aviazione, Fulco Ruffo (1884-1946), figlio di Beniamino Tristano (1848-1901), duca di Guardia Lombarda e conte di Sinopoli. Costui costruì a Napoli una bellissima villa nell'odierna Via Crispi, nota come Villa Ruffo di Calabria. Costruita alla fine del secolo, la dimora è stata da allora l’abitazione di una lunga serie di intellettuali tra cui il filosofo Benedetto Croce (1866-1952) e lo scrittore polacco trapiantato a Napoli Gustaw Herling (1919-2000). :

Villa-Ruffo-di-Calabria-Napoli-PH-Francesca-Bertagnin

Staccatosi dal ramo di Bagnara nel '600, il ramo siciliano Ruffo della Scaletta annovera:


alvaro_ruffo_della_scaletta_1754-1825
Alvaro Ruffo della Scaletta (1754-1825), figlio di Antonio (+1778), 6° principe della Scaletta, fu Ambasciatore di Napoli in Portogallo, Francia etc.

Più tardi, Antonio Ruffo (1778-1846), 8° principe della Scaletta, nel 1830 acquistò a Napoli, alla riviera di Chiaia, un antico palazzo del XVII secolo appartenuto ai Carafa, noto oggi come Palazzo Ruffo della Scaletta:

1024px-Pala7

E ancora, il nipote Antonio Ruffo (1845-1928), 10° principe della Scaletta, nel 1885 fece costruire a Roma una villa in stile neo-rinascimentale, su un terreno che fino ai primi dell'800 era dei Borghese, passata poi agli Odescalchi:

137495840-3959326667433938-8143771761177384685-n

Edited by elena45 - 6/6/2021, 13:05
 
Top
view post Posted on 17/5/2018, 18:32
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


L'aio di Ferdinando IV- I

Nel 1759 Re Carlo III lasciò il Regno di Napoli e di Sicilia per tornare sul trono di Spagna (vedi sopra), non prima di aver affidato l'istruzione di suo figlio Ferdinando di 8 anni, troppo piccolo per governare il regno, al principe di Sannicandro Domenico Cattaneo che ne venne nominato Aio.

Domenico_Cattaneo_Della_Volta
Domenico III Cattaneo della Volta Paleologo (1696-1792), 3° principe di Sannicandro.

Giulia_di_Capua_principessa_di_San_Nicandro
Sposò la nobile napoletana Giulia di Capua (1701-1763), duchessa di Termoli, che gli diede 11 figli, anche se solo tre raggiunsero l'età adulta. I coniugi abitarono prevalentemente in Napoli nella villa di Barra meglio conosciuta come villa Giulia.

villa_sannicandro
Villa Giulia a Barra (vedi #entry610116480).

Nel periodo della crisi di bilancio statale a Madrid a causa delle continue guerre nelle Fiandre e con l’Inghilterra, re Filippo II dovette rivolgersi ai banchieri genovesi che gli prestarono il denaro occorrente a mantenere l’esercito. Tardando la restituzione, alcune grandi casate di Genova (Doria, Imperiale, Serra, Grimaldi, Cattaneo) ritennero opportuno concordare un patteggiamento chiedendo l’acquisto agevolato di feudi nell’Italia meridionale: in tal modo il Viceregno di Napoli diventò una nuova e ambita base di interessi economici per i nobilii genovesi. E colà spedirono i rampolli più giovani affinché seguissero al meglio la nuova sfera degli affari.
Nel 1643, il giovane Baldassarre Cattaneo (1614-1649), figlio di Giovanbattista e Maria Maddalena Grimaldi, si trasferisce a Napoli per esercitare la sua attività; ivi acquista il feudo di Sannicandro (FG), in Puglia, ma muore qualche anno dopo. Eredita tutto il fratello maggiore Domenico.

2zejfq9_copia
Antoni van Dyck - Maddalena Grimaldi Cavalleroni (1599-1653) di Francesco, e il marito Giovanni Battista Cattaneo (1582-1619) - National Gallery, Londra.

Domenico_Cattaneo_della_Volta_Paleologo
Domenico II Cattaneo della Volta Paleologo (1613-1676), 1°principe di Sannicandro, figlio dei suddetti.
Alla morte del fratello, Domenico risultava bloccato a Genova in quanto senatore e governatore, ma, nonostante l’impedimento istituzionale, prese a seguire con molto interesse le vicende napoletane, al punto da ottenere nel 1650 il titolo di principe di Sannicandro. Nel 1660 decise finalmente decide di trasferirsi a Napoli dove visse fino alla morte acquistando sempre maggiore forza politica ed economica.
Aveva sposato in prime nozze, la nobildonna Maria Serra e, in seconde nozze, Vittoria Spinola (di Napoleone conte di Ronco), entrambe genovesi.

Baldassarre_Cattaneo_Della_Volta_Paleologo
Giuseppe Bonito - Baldassarre Cattaneo della Volta Paleologo (1660-1739), 2°principe di Sannicandro, figlio del suddetto e della sua seconda moglie.
Rompendo la tradizione di famiglia, fu il primo a sposare, nel 1692, una nobildonna napoletana e non una genovese, Isabella Gaetani (1662-1704), imparentandosi con una delle famiglie più importanti della nobiltà italiana, signori di estesi possedimenti nel basso Lazio nonché principi di Caserta. Fu anche il padrino di battesimo del principe di Sansevero, Raimondo di Sangro (1710-1771). Nel 1709 ricevette il Grandato di Spagna dall'Arciduca Pretendente Carlo d'Asburgo.
Acquisì un antico palazzo nel quartiere Stella passato negli anni dal duca Diomede Carafa di Maddaloni a diversi proprietari. Poi, attraverso una serie di passaggi di proprietà complessi, pervenne ai Cattaneo per cui oggi è noto come Palazzo Sannicandro.
(Nel 1684 il palazzo fu comprato da Carlo Caracciolo duca di Airola, marito di Eugenia Cattaneo, sorella del suddetto Baldassarre. Nel 1709 Carlo muore, senza eredi; la proprietà del palazzo passa a sua sorella, Antonia Caracciolo, sposata con Giambattista di Capua, principe della Riccia. Il figlio di Antonia Caracciolo e Giambattista di Capua è Bartolomeo V, conte di Montuoro, che sposa Anna Cattaneo, figlia di Baldassarre, nel 1712. Intanto Baldassarre acquista il palazzo dalla consuocera Antonia suddetta. Nel 1717 il fratello di Anna, Domenico, il futuro Aio del Re, sposa Giulia di Capua, prima cugina del defunto Bartolomeo ed abitano nel palazzo con il padre e con la zia, poi andranno a Villa Giulia).
Negli anni dal 1724 al 1730, Baldassarre ristruttura il palazzo affidandosi a Francesco Solimena (1657-1747). Il principe, uomo di grande cultura, fu molto amico del pittore che dipinse per le sale del palazzo grandi tele allegoriche, una delle quali fu acquistata da Ferdinand Bischoffsheim (1837-1909), ricco banchiere ebreo per il suo palazzo di Parigi, più tardi proprietà della figlia viscontessa di Noailles, oggi Museo Baccarat .(https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it...bc9a32ed8.shtml).

Cattaneo_Solimenapicture uploading
"Galleria Solimena" - Museo Baccarat Parigi

Piccola nota: il ritratto del principe Gaetano Boncompagni è identico a quello di Baldassarre Cattaneo. Ho indagato: non si capisce perchè, nè quale è autentico.

palazzo_sannicandro
Palazzo Sannicandro. Il portale di piperno è attribuito a Vanvitelli. Oggi è divenuto un condominio.
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_del_..._di_Sannicandro

Nel 1731 il principe Domenico III fece erigere un grande monumento funebre nella Chiesa vicina di Santa Maria alla Stella, che purtroppo è andato distrutto da un incendio nel 1944.
Più tardi donò un magnifico pavimento in maiolica, tipico del 700 napoletano, nella Chiesa di San Michele Arcangelo ad Anacapri.

Chiesa_di_San_Michele_Anacapri_009

Chiesa_di_San_Michele_Anacapri_026
Leonardo Chianese - Il Paradiso terrestre e peccato originale.

Sono riuscita a ricostruire la genealogia del ramo, con una certa fatica:

Cattaneo-di-Napoli

www.famiglienobilinapolitane.it/Gen...lla%20Volta.htm
https://gw.geneanet.org/cepatri?lang=en&pz...neo+della+volta

Francesco_Cattaneo_Della_Volta_4_Principe_di_San_Nicandro
Francesco (1721-1790) e Augusto (1754-1824) Cattaneo della Volta Paleologo, 4° e 5°principe di Sannicandro.
Francesco sposò Marianna Boncompagni Ludovisi (1730-1812), la figlia del principe Gaetano (#entry559147974), che aveva preceduto il consuocero nel Consiglio di Reggenza napoletano.
Il figlio Augusto sposò la principessa Teresa Colonna di Stigliano (1756-1823). Augusto, in ossequio alla tradizione filoborbonica della famiglia, seguì il re Ferdinando IV in Sicilia all'epoca della Rivoluzione napoletana, lasciando alla moglie la direzione della casa. Ebbe 16 figli, quasi tutto sopravvissuti, sicchè gli esborsi dotali per i matrimoni delle figlie furono consistenti. Inoltre, con le nuove leggi fiscali durante il periodo francese, la ricchezza della famiglia cominciò a decadere.

e3cd7ea689f24569aa414506dffb8b95
Antonia Cattaneo della Volta (1763-1814), sorella di Augusto suddetto, sposò il principe Vincenzo Imperiali di Francavilla (1738-1816), anche lui di famiglia originaria di Genova trapiantata nel Regno di Napoli (#entry511586062).

Francesco_Cattaneo_Della_Volta_VI_principe_di_San_Nicandro
Francesco Cattaneo della Volta (1774-1833), 6° principe di Sannicandro. Sposò Anna Maria Doria d'Angri (1776-1866) ed ebbe 6 figli.

Famiglia_di_Augusto_Cattaneo_Della_Volta_7_Principe_di_San_Nica
Mariano Augusto Cattaneo (1797-1860), 7° principe di Sannicandro, figlio del suddetto, e la sua famiglia. Si riconoscono (a destra) la moglie Ippolita Sanfelice di Bagnoli (1809-1902), il figlio maggiore Francesco (1844-1875), sfortunato erede stroncato dal vaiolo a soli 33 anni, e due figlie, Maria e Giulia; (a sinistra) la figlia Francesca e i fratelli minori Alfonso e Luigi.
Immagine interessantissima perchè ritrae uno degli ultimi principi della Napoli borbonica, prima dell'Unità d'Italia.

Tratto da http://cennistoriciinteressanti.blogspot.it/

Nel 1874, Francesco Cattaneo (1844-1875) 8° principe di Sannicandro, un anno prima di morire di vaiolo lasciando 4 figli e uno in arrivo, lascia il palazzo alla Stella e si trasferisce in via San Mattia ai Quartieri spagnoli. All'interno della nuova dimora c'è lo stemma dei Cattaneo e lo stemma bipartito dei Cattaneo Barberini, giacchè la nipote Ippolita (1897-1988), rimasta la principale proprietaria, sposò il nobile Francesco Agapito Barberini (#entry493684426):

jpg
Palazzo Sannicandro a via San Mattia.

Stemma_Cattaneo_della_Volta_Paleologo.Stemma_Barberini_Cattaneo

----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Domenico Cattaneo, 3° principe di Sannicandro, fece parte del Consiglio di Reggenza, affiancato dal toscano Bernardo Tanucci (1698-1783):

Tanucci-Bernardo-01

Tanucci-4

I due furono in conflitto, uno più conservatore, l'altro più liberale.

Quando nel 1775 la regina Maria Carolina entrò a far parte del Consiglio di Stato, il potere di Tanucci iniziò a declinare: nel 1776 la regina lo licenziò e Tanucci si ritirò a vita privata.
Maria Carolina fu invece accanita sostenitrice di John Acton, un baronetto di origine irlandese, vissuto in Francia e approdato in Toscana dove per le sue capacità militari divenne Ammiraglio della flotta toscana del Granduca Leopoldo, che la regina chiamò a Napoli nel 1778 per organizzare la marina napoletana, ma soprattutto per un valido aiuto nella realizzazione del suo disegno di avvicinamento all'Austria, sua patria natale, e poi all'Inghilterra, nemica acerrima dell'odiata Francia rivoluzionaria. In pochissimo tempo divenne Ministro della Marina e della Guerra, poi Segretario di Stato.

John_Acton
John Edward Acton (1736-1811) a Palermo - Reggia di Capodimonte.
Sir Acton si sposò anziano con una sua giovanissima nipote (!) ed ebbe tre figli; visse Palermo gli ultimi anni della sua vita. E' sepolto nella chiesa palermitana di Santa Ninfa.

Cfr https://ricerca.repubblica.it/repubblica/a...aPalermo09.html

1-Mary-Anne-Acton-Caserta
Mary Anne Acton (1786-1873), moglie del suddetto - Reggia di Caserta.
Sposa a soli 13 anni dello zio più vecchi di 50 anni(!), quasi un matrimonio incestuoso che richiese una licenza papale. Divenne dama di corte della regina che, a malincuore, accettò colei che poteva considerarsi una rivale. Sopravvisse per molti anni anche ai figli che morirono tutti giovani. Il maggiore, Richard Edward Acton (1801-1837) sposò una nobile tedesca, Maria Luisa vov Dalberg, ne assunse il cognome e continuò la discendenza (#entry561520559).

John Acton divenne amico di Sir William Hamilton, ambasciatore britannico fin dal 1764, e più tardi della sua seconda moglie, la spregiudicata Emma Lyon, ex prostituta, già amante di suo nipote, del pittore George Romney e dell'Ammiraglio Nelson, che divenne confidente della stessa regina e che ebbe tanta parte nella vendetta di Maria Carolina sugli insorti.

larger
George Romney - William Hamilton (1730-1803), ambasciatore inglese a Napoli dal 1764 al 1800 - National Gallery of Art, Washington
Vedovo di Catherine Barlow (+1782), dalla quale non aveva avuto figli, divenne presto l'amante di Emma Lyon, approdata a Napoli nel 1786, e finì per sposarla qualche anno dopo (#entry560431224).

Emma-Lady-Hamilton-by-George-Romney
George Romney - Emma Lyon (1765-1815) - NPG, London.

Per non farsi mancare nulla, la bellissima Emma divenne poi l'amante di Horatio Nelson:

800px-Horatio-Nelson1
Horatio Nelson (1758-1805), duca di Bronte. Ammiraglio della marina inglese, eroe nazionale per le vittorie contro Napoleone (battaglia del Nilo, battaglia di Trafalgar in cui perse la vita). Favorì la vendetta dei Borboni dopo la fine della Repubblica napoletana del 1799.

Edited by elena45 - 24/2/2020, 14:31
 
Top
view post Posted on 31/5/2018, 21:12
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Il sodalizio della famiglia Cattaneo con il pittore e architetto Francesco Solimena si riflette anche nel magnifico ritratto che fece al genero del principe Baldassarre, marito di sua figlia Anna:

gettyimages-148273805-612x612
Bartolomeo V di Capua (1680-1715), figlio di Giambattista principe della Riccia (1658-1735) uno dei protagonisti della famosa congiura di Macchia (#entry528956963). Bartolomeo, premorto al padre, fu conte di Montoro (https://books.google.it/books?id=sfJ_CwAAQ...Montoro&f=false).

E' certo che Solimena dipinse anche il ritratto di Anna, come attesta un sonetto scritto dall'artista in onore della contessa di Montoro.
Potrebbe essere quello che segue?

Solimena
Francesco Solimena - Portrait de femme - Musèe des Augustins, Tolosa.
Proveniente da un sequestro a M.me de Noailles nel 1794, durante la Rivoluzione (www.augustins.org/documents/10180/15597167/fgal03s.pdf).

La famiglia Di Capua era di origini antichissime (XI secolo) forse più antica di Cattaneo, annoverando molti titoli quali Conti di Altavilla, Principi della Riccia, principi di Conca, duchi di Termoli, etc. Acquisirono grande importanza sia durante l'epoca angioina che in quella aragonese, grazia alla cultura umanistica e al coraggio guerriero di molti suoi appartenenti, che a volte fondevano entrambe le due qualità in un'unica persona. Protagonisti della storia napoletana anche durante il primo periodo borbonico. poi si estinsero. A Napoli possedevano almeno due grandi palazzi.

Bartolomeo ed Anna abitarono nel palazzo di Spaccanapoli, un capolavoro del Mormando, in seguito profondamente rimaneggiato.

Giraudpalazzomarigliano
Il palazzo di Capua- Marigliano, com'era in origine: la più elegante facciata rinascimentale di Napoli. Costruito a partire dal 1512 da Bartolomeo III di Capua (1452-1522), 9° conte di Altavilla Irpina (AV).
Si apriva su di uno slargo che nel tempo è diventato una via stretta; oggi per guardare la facciata, bisogna alzare lo sguardo.
https://books.google.it/books?id=ICyZDQAAQ...elletri&f=false


SArc_De_Mura
I resti di un grande affresco nella volta del salone delle feste: opera di Francesco de Mura, celebra la battaglia di Velletri (1744), nell'ambito della Guerra di successione austriaca (1740-1748), nella quale il giovane Re Carlo III trionfò contro gli austriaci. Bartolomeo VI di Capua (1716-1792), unico figlio maschio nato postumo ed erede del suddetto, fu ferito gravemente per salvare la vita al Re, il primo dei Borboni napoletani. Il Re gli fu profondamente grato, lo ricoprì di doni e in segno di pubblica riconoscenza gli consentì di sedere al San Carlo nel palco accanto a quello reale: una sorta di delfino adottivo. Bartolomeo aveva anche ereditato dalla nonna Antonia Caracciolo tutti i suoi beni e anche il ducato di Airola, dove sorgevano le sorgenti che alimenteranno l'Acquedotto carolino.

acquedotto-carolino2
L'Acquedotto carolino che alimentava le fontane della Reggia di Caserta.

Non poteva mancare la residenza estiva, lussuosissima, a Portici, lungo il Miglio d'oro, frequentata ovviamente dal Re in occasione di cento feste Oggi non ne è rimasto nulla.
Bartolomeo VI fu l'ultimo principe della Riccia perchè non ebbe eredi e l'illustre casata si estinse.
15 anni dopo la battaglia di Velletri, quando Carlo III fu chiamato in Spagna, nominò il principe Domenico Cattaneo, fratello di Anna, precettore di suo figlio Ferdinando.

Edited by elena45 - 4/7/2019, 22:32
 
Top
view post Posted on 6/7/2018, 13:21
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Nel 1712, la principessa Antonia Caracciolo (1662-1725), moglie di Giambattista di Capua principe della Riccia (1658-1732), ultima erede del ducato di Airola, madre di Bartolomeo V di Capua suddetto, pone nella piccola cittadina beneventana la prima pietra della Chiesa della Santissima Concezione e del convento annesso per i Padri Alcantarini.
In ricordo dell'evento fu coniata una medaglia:

Medaglia_posa_della_prima_pietra_Chiesa_SS._Concezione_di_Airola

Antonia Caracciolo, VII duchessa di Airola, come già detto sopra, trasferì al nipote Bartolomeo VI (l'eroe di Velletri) il titolo ducale, ma la discendenza si estinse con la morte di costui senza eredi.
Antonia apparteneva alla linea di Galeazzo Caracciolo Rossi (1460-1517), signore di Vico, condottiero aragonese che partecipò alla spedizione contro i Turchi che avevano occupato la città di Otranto e trucidato i suoi abitanti. Un campione della cristianità!
(#entry622652581).

CARACCIOLO-di-Vico-San-Vito-e-Airola

Cpme si vede dallo schema, nella discendenza di Galeazzo si ebbero tre rami:
1) quello primogenito dei Marchesi di Vico, presto estinti alla fine del '500;
2) i duchi di Airola, che si estingueranno nel '700;
3) i duchi di San Vito, tuttora viventi.

Con la fine del Vicereame e l'avvento del nuovo Regno, tutti i nobili napoletani salirono sul carro del vincitore.
La monarchia adottò nei confronti della nobiltà un’ambigua politica tesa da un lato a ridimensionare le ampie prerogative dei baroni in uno sforzo di accentramento del potere, dall’altro ad allargare le basi del consenso attraverso un’integrazione della nobiltà basata sul "servizio" allo Stato. In epoca borbonica l’inserimento a Palazzo diventava una necessità per impedire l’arretramento dello status familiare.

Cfr https://books.google.it/books?id=MO9eoMEzh...acciolo&f=false

Dei Ruffo e dei Cattaneo di Sannicandro abbiamo già detto. Nei Caracciolo troviamo, per esempio::

Giuseppe-_Bonito-_-a-pair-_2.
Giuseppe Bonito - Niccolò Maria Caracciolo (1725-1802), 3° duca di San Vito con la moglie Maria Felicia Cavaniglia. Ottenne da Ferdinando IV l'Ordine dei Cavalieri di San Gennaro.
Vissero nel palazzo avito della famiglia Cavaniglia (spagnoli Cabanilla a Napoli con Alfonso I), ai giorni nostri Palazzo Caracciolo, duca di San Vito, in via Sedil Capuano n 16. Oggi è così:
140974706-2758068391174983-6101015307618711483-o

Oppure:

Domenico_Caracciolo_marchese_di_Villamaina
Anonimo - Domenico Caracciolo (1715-1789), marchese di Villamaina (ramo Pisquizi) - Palazzo dei Normanni, Palermo.
Grande statista di formazione illuminista che fu Ambasciatore, Vicerè di Sicilia e Segretario di Stato, sempre al servizio di Ferdinando IV.

Ma la Rivoluzione del '99 li vide di nuovo divisi, così come divise furono altre famiglie aristocratiche di Napoli (https://ladyreading.forumfree.it/?t=64665144).

In primis l'ammiraglio Francesco Caracciolo (1752-1799): figlio di Michele, duca di Brienza, e della duchessa Vittoria Pescara di Diano, alto ufficiale della marina borbonica, scortò il convoglio navale che trasportava Ferdinando e Carolina a Palermo. Tornato a Napoli, sposò la causa rivoluzionaria, fino a combattere contro le navi che riportavano i reali a casa. Catturato da Nelson, fu impiccato all'albero della sua nave.


Ammiraglio Francesco Caracciolo (1752-g1799)

Un'altro della grande famiglia, Giuseppe Caracciolo principe di Torella (1747-1808) fu arrestato per le sue simpatie repubblicane, condannato a morte, poi graziato e inviato in esilio.

Roccaromana
Gaetano Forte - Lucio Caracciolo (1771-1836), duca di Roccaromana, della linea di San Vito, nipote del suddetto Nicolò Maria - Museo di San Martino.
Con il giovane fratello Nicola (1777-1862), e Girolamo Pignatelli, Principe di Moliterno (1774-1848) difese il forte di Sant'Elmo, roccaforte dei giacobini, dall'assalto dei lazzari nella confusione violenta che seguì la fuga del Re in Sicilia.

Fedele ai Borboni fino alla morte invece, nella stessa famiglia, il Tenente Generale Emanuele Caracciolo di San Vito (1805-1860), che morì nell'assedio di Gaeta, assistito dal figlio Nicola:

s-l1600
Lasciò 5 figli, un solo maschio, Nicola (1846-1924), 10° duca di San Vito; tra le femmine ricordiamo Agnese (1843-1914), sfortunata moglie del principe di Sannicandro, Francesco Cattaneo (1844-1875), che morì a soli 31 anni di vaiolo.

riccardo_de_sangro
Riccardo di Sangro (1803-1861), generale borbonico che aveva sposato Maria Argentina Caracciolo, ultima duchessa di Martina, morì di tifo nell'assedio di Gaeta.
Apparteneva a una linea cadetta rispetto a quella del celebre principe di Sansevero, che aveva dato, fin dai primi tempi di Carlo III, numerosi ufficiali all'esercito borbonico (#entry558033643).

337px-_Maria_Argentina_Caracciolo_Duchessa_di_Martina_Francesco
Francesco Grandi - Maria Argentina Caracciolo (1805-1849) - Museo Filangieri, Napoli.

Edited by elena45 - 25/1/2021, 14:44
 
Top
view post Posted on 21/7/2018, 13:16
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Non sempre la scelta dei nobili napoletani rispetto al cambio di regime era dettata da ragioni di convenienza degli stessi. Spesso le capacità dei personaggi erano riconosciute dai regnanti utili per ragion di Stato e tali da comporre le passate divergenze.
Un esempio è il generale Carlo Filangieri, uno dei più illustri esponenti dei Filangieri di Napoli.

Carlo_Filangieri_principe_di_Satriano
Carlo Filangieri, principe di Satriano (1784-1867) - Museo Filangieri, Napoli.
Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Filang...ipe_di_Satriano
Figlio primogenito di Gaetano Filangieri (1753-1788), dei principi di Arianello, celeberrimo giurista, e Carolina Frendel, Carlo era nato nel palazzo di famiglia a Cava dei Tirreni. Rimasto orfano del padre quando aveva 4 anni, ereditò dallo zio acquisito Filippo Ravaschieri di Roccapiemonte (1727-1818), marito di sua zia Teresa (1757-<1818), il titolo e i feudi di Principe di Satriano. Compreso il grandioso Palazzo Ravaschieri alla Riviera di Chiaia dove andò ad abitare:

Palazzo_Ravaschieri_di_Satriano_Napoli
Palazzo Ravaschieri di Satriano - Napoli.
Risale al '600, fu dimora di alcuni Vicerè all'epoca di Carlo II; ristrutturato per incarico del principe Filippo Ravaschieri all'architetto Sanfelice (1675-1748), che tra l'altro aveva sposato una sua parente, Agata Ravaschieri.

Carlo intraprese giovanissimo la carriera militare e, ancora minorenne, ottenne il brevetto di ufficiale di cavalleria.
Quando Napoleone volle conoscere il figlio del grande giurista, Carlo si trasferì in Francia dove frequentò una scuola militare e ottenne il suo primo grado di sottotenente nell’esercito francese. Partecipò così alle guerre napoleoniche; fu presente alla battaglia di Austerlitz e alla campagna di Spagna; fu protagonista di un famoso duello (1810) in cui, per difendere l’onore delle truppe napoletane, uccise il generale francese François Franceschi.
Il Principe ritornò a Napoli dove fu aiutante di campo di Giocchino Murat, che lo nominò Tenente Generale. Dopo la restaurazione borbonica nel Regno delle Due Sicilie egli rimase a Napoli e ricoprì diversi incarichi nell’esercito borbonico. Per contrasti con il sovrano, dovuti a idee politiche differenti, Carlo si ritirò due volte a vita privata. ma quando l'ultimo Re, Francesco II, fece appello al suo onore di soldato e gli affidò il compito di formare il nuovo governo, Filangieri accettò. Ma la fine del Regno di Napoli era inevitabile. Carlo Filangieri visse ancora a lungo e ebbe la fortuna di vedere l’Italia unita. Morì nel 1867, a 83 anni.
Sposò la principessa Maria Agata Moncada di Paternò, figlia del ricchissimo principe siciliano Giovanni Luigi (#entry588686865):

Busto_in_Marmo
Agata Moncada di Paternò (1803-1863) - Museo Filangieri, Napoli.
Ebbero 4 figli, un solo maschio senza eredi, per cui la loro discendenza si estinse.

sl-museo-civico-filangieri-2012-cop-837x974
Gaetano Filangieri principe di Satriano (1824-1892), figlio dei sudddetti.
Storico dell'arte, allestì il museo di famiglia, e non solo (www.museofilangieri.org/).

teresa-filangieri
Teresa Filangieri (1826-1903), sorella del suddetto. Sposò Vincenzo Ravaschieri 5°duca di Roccapiemonte (1820-1895) ed ebbe una sola figlia, Lina, morta undicenne. Fu una grande filantropa e scrittrice, fondatrice di un ospedale pediatrico nella città partenopea (https://it.wikipedia.org/wiki/Teresa_Filan...chi_Ravaschieri).

Quindi ci sono due Teresa Filangieri: la zia del Generale, moglie di Vincenzo Ravaschieri duca di Roccapiemonte e la figlia del generale moglie di Filippo Ravaschieri principe di Satriano.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dei Filangieri siciliani ne abbiamo già parlato (#entry609619678), a partire dal principe Niccolò Filangieri di Cutò (1760-1839), Luogotenente generale del Regno, nonno della principessa Giovanna, a sua volta nonna dello scrittore Tomasi di Lampedusa.
Il principe di Cutò è noto, tra l'altro, per aver ospitato la Regina Carolina durante il primo esilio in Sicilia, all'epoca della Rivoluzione del '99. Era pressochè coetaneo di un altro grande Filangieri napoletano, noto per le sue idee di filosofo e giurista:

Gaetano-_Filangieri-_Senior
Gaetano Filangieri giurista e scrittore (1753-1788), padre di Carlo suddetto.
Era il terzo figlio maschio del principe di Arianello Cesare I Filangieri (1705-1767) destinato alla carriera militare come tutti i cadetti, ma preferì dedicarsi agli studi elaborando una grande produzione in materia di sistemi legislativi: “La Scienza della Legislazione” è la sua opera più famosa, di stampo illuminista.
Sposò una contessa ungherese giunta a Napoli al seguito della Regina Maria Carolina, Charlotte Fremdel (1750-1828) che gli diede due figli: Carlo e Roberto. Di salute cagionevole, si ritirò a vivere a Cava dei Tirreni, dove elaborò i suoi scritti. Colpito dalla tubercolosi, morì a soli 36 anni, seguito dalla sua piccolina di un anno, Adelaide. (https://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Filangieri).
Amico di Goethe e Benjamin Franklin, era già scomparso da più di dieci anni quando scoppiò la Rivoluzione napoletana, ma le sue opere ispirarono certamente i protagonisti di quella impresa, compreso il più piccolo dei suoi fratelli, Michele Filangieri (1766-1829) che fece parte del governo rivoluzionario del '99 e fu il primo Sindaco eletto di Napoli nel 1808, durante la dominazione francese.

Cava_Villa_Eva
Villa Filangieri a Cava dei Tirreni, oggi Villa Eva, dove visse il celebre giurista napoletano (a due passi da casa mia).

Facciata-sul-mare-del-_Castello-_Giusso-660x330
Castello Giusso di Vico Equense, presso Sorrento, dove morì Gaetano Filngieri: apparteneva al cognato (nonchè cugino) Filippo Ravaschieri di Satriano che, come già detto, lo lascerà al nipote Carlo.

In sintesi:



Edited by elena45 - 5/5/2019, 09:06
 
Top
view post Posted on 26/8/2018, 15:48
Avatar

Marie-Antoinette

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


In coda ai Cattaneo di Sannicandro, pubblico questo articolo:

www.repubblica.it/economia/2018/08/...resa-204971636/

La nobildonna Marina Colonna di Rignano, figlia di Francesco e Dora Cosulich (#entry493669893) produce un olio di qualità nella campagna molisana al confine con la Puglia, nel comune di San Martino in Pensilis.
160 ettari portati in dote dalla principessa Giovanna Cattaneo di San Nicandro (1790-1876) che andava sposa, nel 1819, al principe Aspreno Colonna di Paliano (1787-1847).
L'imprenditrice Marina è la loro bis-bis-bisnipote.

marina_colonna580e

Masseria Bosco Pontoni, San Martino in Pensilis (CB).

Edited by elena45 - 16/10/2018, 18:05
 
Top
35 replies since 24/8/2017, 16:54   8337 views
  Share