Maria Antonietta - Regina di Francia

Napoli borbonica

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view post Posted on 16/10/2018, 17:14
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Marie-Antoinette

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Un altro funzionario del regno borbonico, personaggio molto particolare:

Giuseppe-bonito-esquilache
Giuseppe Bonito (1707-1789), allievo di Francesco Solimena- Leopoldo de Gregorio (1699-1785). marchese di Squillace e Vallesantoro - Museo del Prado.
Di famiglia siciliana, nato (forse) a Messina, cominciò la sua carriera a Napoli come contabile e fu notato per le sue capacità dal nuovo re Carlo III di Borbone che presto lo nominò Ministro delle finanze. Gli fece persino costruire un palazzo nei pressi della Reggia di Caserta su progetto dello stesso Vanvitelli (ancora esistente, sia pure in stato di abbandono).
Fu l'unico ministro della corte di Napoli a seguire Carlo III in Spagna quando divenne re nel 1759. A Madrid ebbe molti incarchi. Purtroppo alcune sue disposizioni come Comandante generale delle forze armate suscitarono una rivolta nella popolazione. Per questo fu esiliato sia pure temporaneamente. Alla fine fu mandato a Venezia come Ambasciatore. Qui morì nel 1785.

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La rivolta madrilena contro il marchese di Squillace: "Motin de Esquilache" (1766), attribuito a Francisco Goya.
Vedi https://es.wikipedia.org/wiki/Mot%C3%ADn_de_Esquilache

Leopoldo De Gregorio si sposò due volte ed ebbe molti figli, tra cui due cardinali. Il primogenito Francesco Maria (1720-1801) fu nominato Principe di Sant'Elia nel 1760.

E' l'antenato di Diego de Gregorio (1871-1942), V principe di Sant'Elia, che fu adottato dalla duchessa di Monteleone Giulia Cattaneo Pignatelli (1828-1897) e aggiunse al suo il cognome Cattaneo (#entry610116480).
Il piccolo Diego si trovò appena nato doppiamente orfano: nato postumo, la madre morì 10 giorni dopo il parto. Non ho trovato notizie sulle ragioni dell'adozione da parte della duchessa Pignatelli, ma, al di là di una qualche parentela, credo che sia stato un gesto di amicizia e di generosità.
https://gw.geneanet.org/mariothegreat?lang...N&v=de+gregorio

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Uno scorcio del giardino di Villa Giulia a Barra.

Lo stesso principe Diego di cui sopra sposò nel 1896 Albina Ruffo di Castelcicala (1861-1938), nipote (figlia del fratello) di quel Paolo generale Borbonico citato qualche post fa. Credo che in seguito a questo matrimonio il palazzo napoletano dei Ruffo finì alla famiglia de Gregorio Cattaneo:

1280px-Palazzo-Ruffo-di-Castelcicala
Palazzo Ruffo di Castelcicala a Via Foria.
Il palazzo oggi è un condominio (vi hanno girato i due film del Prof. Bellavista), ma in uno dei due cortili campeggia ancora lo stemma dei Ruffo.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
PS. Lo zio del principe Leopoldo de Gregorio suddetto (il ministro di Carlo III), ovvero Camillo de Gregorio (1662-1750) è il capostipite del ramo siciliano, pur esso ancora fiorente.
Attraverso le nozze di un suo discendente diretto, omonimo, Camillo de Gregorio e Stazzone (1833-1901) con la principessa Letteria Brunaccini di San Teodoro (1836-1879), acquisì il titolo principesco e il patrimonio.

Edited by elena45 - 6/6/2019, 08:47
 
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view post Posted on 4/11/2018, 15:42
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Marie-Antoinette

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Carlo-Maria-Carolina-Maria-Chiara-e-Camilla-di-Borbone-delle-Due
Carlo di Borbone (1963) e la moglie Camilla Cruciani, con le figlie.
Il principe è a Napoli per festeggiare i suoi 20 anni di matrimonio.

Come si vede dallo schema postato qualche post fa, il principe Carlo di Borbone è l'ultimo pretendente al trono di Napoli, esponente del ramo "ranierista" o "franco-napoletano", in quanto è il nipote da Ranieri di Borbone (1883-1973), duca di Castro (vissuto in Francia), quintogenito di Alfonso (1841-1934) conte di Caserta, fratellastro maggiore dell'ultimo re di Napoli, "Francischiello" e quindi pretendente.

Come mai il quintogenito di Alfonso entra in questa teorica contesa per i trono?
Il primogenito di Alfonso, Ferdinando (1869-1960), duca di Calabria ebbe solo figlie femmine.
Il secondogenito, Carlo Tancredi (1870-1949), rinunciò alla "successione" nel 1900, con il "documento di Nizza", sposando la figlia del re di Spagna, e passando la "palla" al fratello più anziano vivente, il quintogenito Ranieri appunto.

Ma il figlio di Carlo Tancredi, Alfonso (1901-1964) non riconobbe la validità della rinuncia e si proclamò legittimo pretendente.
Il "rivale" del nostro Carlo, dunque, è oggi suo nipote Pedro, esponente del ramo "alfonsista" o "ispano napoletano":

jpg
Pedro Juan Maria duca di Noto (1968), con il padre l'Infante Carlos Maria Alfonso (1938-2015).

L'excursus completo è qui, nel forum gemello: https://sissiludwig.forumfree.it/?t=45386155

Edited by elena45 - 4/11/2018, 23:39
 
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view post Posted on 4/11/2018, 16:47
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Marie-Antoinette

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Il principe Carlo e famiglia sono a Napoli anche per festeggiare il 25° anniversario dell'associazione "Neoborbonici".
Ci tengo a precisare, con tutto il rispetto, che io non appartengo all'associazione ( sono fervente repubblicana), ma il mio è un interesse puramente storico.
Mi piace ricordare, invece, che lunedì la coppia sarà a Caserta dove Lady Camilla pianterà una camelia nel giardino della Reggia per ricordare, dicono i giornali, che fu la regina Maria Carolina ad introdurre le camelie in Italia: la prima camelia, proveniente dall'Inghilterra, fu trapiantata nel giardino della Reggia di Caserta dal giardiniere reale, l'inglese John Andrew Graefer.

Tuttavia, una persistente tradizione locale sostiene che Emma Lyon, poi Lady Hamilton (1766-1815), moglie chiacchierata dell'Ambasciatore britannico e amica della Regina, abbia avuto parte importante nell’introduzione della camelia in Italia, in quanto era lei la proprietaria della piantina.

audiniana
C. Japonica a fiore rosa-viola, identificata dagli appassionati con il nome di “Atroviolacea”, antica e rara varietà.
Ne troviamo un esemplare nel giardino dei duchi di Bovino, a Recale, presso Caserta (#entry594391887) e un altro nel giardino del Bosco Vecchio, nel parco della Reggia.

Edited by elena45 - 4/11/2018, 17:29
 
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PaoloF5
view post Posted on 5/11/2018, 11:01




Ho visto questa estate Napoli e la reggia di Caserta che sono entrambe bellissime infatti riflettono la grandezza di Carlo III e Ferdinando IV
 
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view post Posted on 5/11/2018, 11:18
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Marie-Antoinette

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Effettivamente Carlo III fu un grande Re. Fece opere grandiose a Napoli e fu un esempio ante litteram di sovrano illuminato. Fece solo un grande sbaglio, secondo me: lasciò il regno al figlio Ferdinando di soli 8 anni che fu allevato molto male.

Per una rapida sintesi: www.vesuviolive.it/ultime-notizie/1...iQiUDoxQiMOXnGg
 
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PaoloF5
view post Posted on 5/11/2018, 11:21




Concordo pienamente il re Carlo III fu anche re di Sicilia e sotto di lui l'area del val di noto raggiunse il massimo splendore
 
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view post Posted on 23/11/2018, 19:54
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Marie-Antoinette

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C'è un'altra Marina Colonna contemporanea (l'omonimia è la regola nelle famiglie aristocratiche): è professore universitario di Economia e vive a Napoli. Udite, udite nel Palazzo Donnanna.

La principessa in questione appartiene alla linea dei Colonna che nasce da Edoardo (1833-1904) 3° principe di Summonte, figlio della principessa napoletana Maria Giovanna Cattaneo di Sannicandro (vedi #entry493669893).
Suo figlio Stefano (1870-1948) acquistò nel 1928 metà dello storico palazzo, appartenuto alla Viceregina di Napoli, Anna Carafa.

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Un'altra immagine d'epoca di Palazzo Donnanna.

Interessante l'articolo di Repubblica con immagini degli interni:
https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/...lider=211949971

Edited by elena45 - 20/3/2019, 14:26
 
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view post Posted on 25/2/2019, 15:26
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Marie-Antoinette

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In occasione della scomparsa di Donna Marelli Agnelli, nata Caracciolo (1927-1019), figlia di Filippo Caracciolo, 8° principe di Castagneto e 3° duca di Melito, voglio sottolineare che non ho preso in considerazione il ramo dei Caracciolo di Castagneto , se non che appartengono al ramo Pisquizi e discendono da Francesco, detto il Secco (+1395), fratello minore di Petraccone I (+1384), Siniscalco di Giovanna I d'Angiò e capostipite dei principi di Santobuono (#entry622648990).

Il primo principe di Castagneto è Francesco Saverio Caracciolo (1695-1743), patrizio napoletano che comperò il feudo di Castagneto dalla moglie, Giuseppa d'Amato, e ottenne il titolo di Principe con diploma imperiale del 1724 (www.genmarenostrum.com/pagine-lette...-castagneto.htm).
Abitavano nella zona di Chiaiano, oggi grande quartiere di Napoli nelle periferia Nord-ovest, dove possedevano terre e palazzi.

Non si hanno molte notizie nè immagini di questi nobili napoletani, se non che Nicola Caracciolo (1758-1821), nipote del suddetto e 3° principe di Castagneto, acquistò la villa napoletana appartenuta all'Ammiraglio Francesco (1752-1799), duca di Brienza e martire della Rivoluzione napoletana. Fu molto danneggiata dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale.

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Villa Castagneto Caracciolo, tra le colline dei Colli Aminei, Capodimonte e del Vomero.

L'ultimo della casata che nacque nella Napoli borbonica, fu Carlo Caracciolo (1839-1900), 5° principe di Castagneto già nell'Italia postunitaria.
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Carlo Caracciolo (1839-1900), 5° principe di Castagneto e la moglie Leopoldina Ruffo di Bagnara (1844-1939)

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Gaetano Caracciolo (1879-1923), 6° principe di Castagneto, figlio dei suddetti. Diplomatico, sposò la bellissima Emilia Barracco:

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La principessa Emilia Caracciolo Barracco (1891-1928).
L'unico figlio maschio, Carlo (1911-1938) morì precocemente senza eredi e il titolo passò al secondo cugino, Filippo, duca di Melito. Costui, con il fratello Adolfo, era figlio di un altro Nicola Caracciolo duca di Melito (1877-1912) e Meralda Mele Barrese.

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Meralda Mele Barrese (1879-1948), duchessa Caracciolo di Melito.

Filippo Caracciolo (1903-1965) dunque eredita dal padre Nicola il titolo di duca di Melito e dal cugino Carlo, senza eredi, il titolo di principe di Castagneto. Abbandona Napoli e la famiglia nobile impoverita e va a Genova per il servizio militare. Qui conosce la bellissima Margaret Clarke (1897-1955), appartenente ad una ricca famiglia di proprietari terrieri dell'Illinois. La sposa nel 1925 e si stabilisce a Firenze, nella Villa dei Cancelli, di proprietà della moglie. Nel 1934, in epoca fascista, intraprende la carriera diplomatica. Ma Filippo ha idee liberali, clandestinamente aderisce al movimento politico antifascista "Giustizia e Libertà" e più tardi entra nel Partito d'azione.

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Filippo Caracciolo di Castagneto (1903-1965)

Ha tre figli: Carlo (1925-2008), editore, fonda il quotidiano La Repubblica nel 1976; Nicola (1931), giornalista e ambientalista; Marella (1927-2019), moglie di Gianni Agnelli (#entry629281571).

Nel 1945 Filippo ha avuto un quarto figlio dalla relazione con la nobildonna Elizabeth Jaworski von Volkenstein (1915-1959), di dodici anni più giovane di lui, e sposata con Ettore Bernardo Rosboch (+1945). Il bambino prende nome e cognome del padre legale, ma è figlio di Filippo. Oggi è un ricco produttore cinematografico.

Adolfo Caracciolo (1905-1968), fratello minore di Filippo, anche lui fa un matrimonio molto importante: sposa la contessa Anna Visconti di Modrone, figlia maggiore di Giuseppe e Carla Erba (#entry597597391).

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Adiolfo Caracciolo dei principi di Castagneto (1905-1968), fratello minore del suddetto.

Edited by elena45 - 31/12/2020, 11:35
 
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view post Posted on 20/3/2019, 08:53
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Marie-Antoinette

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Scusate, ho pensato di trasferire qui questo post: mi sembrava più coerente.

In occasione delle Giornate del FAI (23/24 marzo), sarà visitabile tra l'altro Villa Doria d'Angri, a Posillipo.

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In stile neoclassico, costruita negli anni dal 1809 al 1837 su progetto dell'architetto Bartolomeo Grasso per volere di Marcantonio IV Doria, 7°principe di Angri (1765-1837). Oggi è sede dell'Univesità degli Studi di Napoli "Parthenope".
Il principe Marcantonio già nel 1796 aveva affidato all'architetto Schiantarelli il rifacimento del castello di Angri e la costruzione di un parco giardino di delizie.

I Doria d'Angri, come già detto, discendono da quella generazione di Genovesi, per lo più cadetti di famiglie nobili, che scesero al Sud per incrementare i loro commerci.
Il primo principe di Angri fu Marcantonio I Doria (1570-1651), figlio del Doge Agostino. Angri è il paese in provincia di Salerno dove ho vissuto per un lungo periodo, dove sorge il Castello Doria e dove tutto ricorda gli antichi feudatari (#entry503677059)

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Nel 1726 il 5°principe Marcantonio III (1702-1760) si trasferisce a Napoli e inizia a costruire un monumentale palazzo, affidato ai Vanvitelli padre e figlio:

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Palazzo Doria d'Angri, in via Toledo, accanto al Palazzo Carafa di Maddaloni.
Custodiva una collezione d'arte ricchissima, compresa l'opera di Caravaggio: "Il martirio di Sant'Orsola", oggi a palazzo Zevallos.

Edited by elena45 - 24/3/2019, 09:08
 
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view post Posted on 25/3/2019, 11:57
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Marie-Antoinette

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Boom di visitatori a Villa Rosebery per le Giornate del FAI.

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La prima piccola costruzione, nel 1801, si deve all'ufficiale austriaco della marina borbonica Giuseppe de Thurn, immersa in una grande tenuta agricola nella zona di Posillipo.

Nel 1820 la proprietà fu acquistata da Maria Antonia Oliva Grimaldi (1758-1822), VII principessa di Gerace e IX duchessa di Terranova, vedova di Giovan Battista Serra (1742-1787); assieme al figlio don Giovanni Agostino ampliarono e ristrutturarono l'edificio.

Morti la principessa e il figlio, nel 1857 gli eredi vendettero la villa e il parco a Luigi di Borbone conte d'Aquila, fratello del Re, comandante della Marina napoletana.

Finalmente, dopo la caduta dei Borboni e l'avvento del regno d'Italia, nel 1867 la villa fu acquistata da Archibald Primrose (1847-1929), lord Rosebery, primo ministro inglese che ebbe una vita molto travagliata e segnata dalla depressione; l'utilizzò come "buen retiro" e la donò poi al governo inglese.

Il resto della storia è qui:
www.storienapoli.it/2016/08/01/5641-2villarosebery/

Edited by elena45 - 25/3/2019, 12:40
 
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view post Posted on 1/6/2019, 08:51
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Marie-Antoinette

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La Dottoressa Antonella Orefice, storica napoletana, direttrice della rivista "Nuovo Monitore napoletano" , pubblica la notizia del ritrovamento casuale di un bel quadro raffigurante il giurista Gaetano Filangieri, in esposizione temporaneo al Museo di famiglia.

www.nuovomonitorenapoletano.it/inde...SEMKBD5NchNANpk

Guarda il video:


Edited by elena45 - 1/6/2019, 13:38
 
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view post Posted on 1/6/2019, 13:18
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Marie-Antoinette

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Tra gli interpreti pittorici più importanti della Napoli borbonica vi è certamente Giuseppe Bonito (1707-1789), allievo di un grandissimo maestro, Francesco Solimena (1657-1747).

Carlo III gli commissionò, oltre agli affreschi della reggia di Portici, il ritratto suo e di sua moglie, visti qualche post fa (#entry612247256), e conservati al Museo del Prado, i ritratti dei suoi figli, oggi esposti al Palazzo reale del Pardo. Il lavoro di Bonito rispondeva ad un preciso programma iconografico ed i dipinti venivano spediti in Spagna a più riprese, per permettere alla corona di conoscere volti e stato di salute dei futuri discendenti.

Tra il 1740 ed il 1757 dal matrimonio di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia nacquero 13 figli, dei quali solo 5 maschi e 2 femmine raggiunsero l'età adulta. Eccone alcuni nei ritratti di Bonito:

Bonito-Infante-Felipe-Pascual
Il primo figlio maschio (nato dopo 5 femmine), Felipe Pascual (1747-1777), escluso dalla successione per ritardo mentale.

Bonito-Infante-Carlos-Antonio-as-Hercules
Il secondogenito Carlos (1748-1819), futuro re di Spagna.

Bonito-Infante-Fernando
Il terzogenito Ferdinando (1751-1824), futuro re di Napoli.

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Uno degli Infanti.

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L'Infanta Maria Isabel (1743-1749), morta bambina.

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La maggiore delle femmine sopravvissute, Maria Josepha Carmela (1744-1801).

Bonito-Infanta-Maria-Luisa
La minore delle femmine, Maria Luisa (1745-1792).

Tutti questi ritratti quasi sempre sono privi di atteggiamenti forzatamente declamatori e sono ambientati in un’atmosfera domestica resa con colori allegri e brillanti.
Una seconda serie fu eseguita dieci anni dopo, prima della partenza del re per la Spagna, nel 1759, e i principi sono
rappresentati in un’età più avanzata. Sono conservati alla Reggia di Caserta. In tutti i quadri di questo gruppo il Bonito perde le qualità di vivace fotografo del candore e dell’innocenza dei principi, caratteristica della prima serie, ed è evidente un desiderio di ufficialità, per l’intenzione di mettersi in concorrenza con il Mengs, celebre ed affermato pittore “di Stato”.

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Da destra a sinistra: Carlos (1748-1819), Maria Luisa (1745-1792), futura Imperatrice, e Francesco Saverio (1757-1771), morto adolescente.

RC0076
Ferdinando (1751-1827), futuro re di Napoli, e Gabriele di Borbone (1752-1788).

EU0772
c.s.

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Antonio Pascual (1755-1817) e Francesco Saverio (1757-1771).

Tratto da www.guidecampania.com/dellaragione/...seppeBONITO.pdf
http://iviaggidiraffaella.blogspot.com/201...oteca-e-il.html
https://es.wikipedia.org/wiki/Anexo:Pintur...madrile%C3%B1as


E ancora:
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L'Infanta Maria Luisa - Franco Maria Ricci Collection.


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L'Infanta Maria Josepha.

Una cosa è certa: quanto diventeranno brutti questi bambini!

Edited by elena45 - 7/6/2019, 12:48
 
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view post Posted on 7/6/2019, 11:46
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Marie-Antoinette

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Il maestro di Giuseppe Bonito, il grande Francesco Solimena (1657-1747), uno dei miei pittori preferiti, visse invece a cavallo tra l'epoca spagnola e quella borbonica, attraversando ovviamente il breve periodo del Vicereame asburgico. In quegli anni ritrasse molti personaggi del nuovo regime, l'Imperatore innanzitutto. Ma come per molti grandi artisti l'avvento nel 1734 del giovane Re Borbone e di un'altra corte non cambiò il suo prestigio. Carlo III lo chiamò subito a realizzare una tela celebrativa del suo trionfo:

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Francesco Solimena - Carlo III di Borbone alla battaglia di Gaeta - Reggia di Caserta.

Analogamente alcuni nobili di corte, militari e non, si fecero ritrarre dall'Abate Ciccio.

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Francesco Solimena (attr) - Placido di Sangro (1682-1755), esponente della linea di Martina, Tenente generale dell'esercito borbonico - Collezione privata.
Placido e i suoi fratelli militarono tutti nell'esercito di Carlo III e il "cugino" Raimondo partecipò anche alla battaglia di Velletri (#entry602350826).

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Francesco Solimena - Francesco Gaetani dell'Aquila (1664-1734), fratello cadetto del principe Niccolò. Come dice il cartiglio al servizio dei Borboni.

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Francesco Solimena - Aurora Gaetani dell'Aquila d'Aragona (1667-1726), nata Sanseverino - Museo Filangieri, Napoli.
Moglie di Niccolò Gaetani dell’Aquila d’Aragona (1657-1741), 1°principe di Piedimonte, gentiluomo di camera di Carlo III.
Vedi #entry525865646

Nel 1738 Carlo di Borbone istituì l'Ordine di San Gennaro, riservato a soli 60 nobili cattolici, equivalente all'Ordine del Toson d'oro, per il ramo spagnolo della famiglia, e all'ordine dello Spirito Santo per il ramo francese. Solimena ne ritrasse alcuni:

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Francesco Solimena (>1738) - Ritratto di nobiluomo Cavaliere dell'Ordine di San Gennaro - Bristol City Museum and Art Gallery.

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Francesco Solimena (1741) - Ferdinando Vincenzo Spinelli (1691-1753), principe di Tarsia, in abito da Cavaliere dell'Ordine di San Gennaro - Museo di Capodimonte.

giuseppe-bonito-ritratto-di-antonio-spinelli-principe-di-scalea
Scuola di Solimena, forse Bonito (1759) - Antonio II Spinelli principe di Scalea (1715-1787), con le insegne dell'Ordine di San Gennaro.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ma consentitemi l'OT: secondo me la più bella interpretazione del volto di San Gennaro, assieme a quello dello Spagnoletto (#entry600253233).

San-Gennaro-Napoli-museo-del-tesoro-di-San-Gennaro
Francesco Solimena - San Gennaro - Museo del tesoro di San Gennaro.

Edited by elena45 - 5/7/2019, 20:29
 
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view post Posted on 7/6/2019, 16:14
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A proposito dell'Ordine di San Gennaro istituito da Carlo III:

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Scuola napoletana - Don Diego de Madariaga Zea, marchese di Villafuerte (1701-1763), Tenente generale dell'esercito borbonico alla battaglia di Velletri, con l'abito dell'Ordine di San Gennaro.

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Anonimo - Bernardo Tanucci (1698-1783), tutore e Segretario di Stato di Ferdinando IV, con il mantello e le insegne dell'ordine di San Gennaro.

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Heinrich Friedrich Füger (1790) - Marzio Mastrilli, marchese e poi duca di San Gallo (1753-1833), ministro del Regno di Napoli, con il mantello dell'Ordine di San Gennaro. Museo di San Martino.
Il mantello originale è conservato accanto al ritratto.

Anche le mogli dei Cavalieri dell'Ordine avevano un abito ufficiale:

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Maria Argentina Caracciolo, duchessa di Martina Franca, moglie del duca Riccardo di Sangro (#entry602350826).

Edited by elena45 - 21/7/2019, 10:19
 
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view post Posted on 4/7/2019, 21:36
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In epoca borbonica la famiglia Spinelli (#entry632756979) diventa nuovamente protagonista con alcuni personaggio di spicco. Uno lo abbiamo già visto qualche post fa:


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Francesco Solimena - Ferdinando Vincenzo Spinelli, 7°principe di Tarsia(1691-1753) - Museo di Capodimonte.
Fu un grande principe: affidò a Domenico Vaccaro il progetto di un palazzo lussuoso (parzialmente realizzato, oggi in Piazzetta Tarsia) e vi ospitò una biblioteca, un laboratorio di scienze e un circolo culturale.
Nel ritratto indossa il mantello dell'ordine di San Gennaro, istituito da Carlo III di Borbone nel 1738.

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Progetto originale del Palazzo Spinelli di Tarsia.

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Palazzo Spinelli di Tarsia.
Il Nostro si sposò due volte: la prima con Nicoletta di Capua, figlia del principe della Riccia, la seconda con Domenica Sanseverino di Bisignano, ma dei 7 figli solo una raggiunse l'età adulta: Maria Antonia Spinelli, VIII principessa di Tarsia (1735-1813) che sposò un "cugino" della linea di Scalea e continuò la discendenza per altre due generazioni. Poi il ramo si estinse.

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Parente e coevo di Ferdinando Vincenzo Spinelli di Tarsia suddetto, ma appartenente alla linea dei duchi di Laurino, c'è Troiano II Spinelli, IX duca di Laurino (1712-1777). Un personaggio davvero singolare,
Di lui non ho trovato immagini, ma molte notizie.
Allievo del filosofo Giambattista Vico, studiò matematica, fisica e ingegneria. Fu autore di varie opere di stampo illuministico, in particolare nei campi della storia e dell'economia.
Fece attivamente parte della massoneria napoletana, all'epoca diretta dal principe di Sansevero, Raimondo di Sangro.
Ma è noto soprattutto per aver ristrutturato un palazzo di famiglia nel centro storico di Napoli, Palazzo Spinelli di Laurinoi, trasformandolo in una delle più suggestive realizzazioni del Settecento napoletano ad opera di Ferdinando Sanfelice e Carlo Vanvitelli (figlio di Luigi).
Antichissimo, fu il primo palazzo ad essere edificato, nel 1370, per volere di Roberto d’Angiò, che lo destinò a uno dei suoi figli. In seguito ospitò l’Accademia letteraria di Giovanni Pontano. Gli eredi Pontano vendettero poi agli Spinelli.

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Lo straordinario cortile ellittico di Palazzo Spinelli di Laurino, in via Tribunali (decumano maggiore)

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Lo scalone d'ingresso nel secondo cortile.
Notare come sono cambiati i tempi rispetto ai monumenti del '500 (#entry632756979): sulle pareti, a grandezza naturale, le donne della famiglia.
Notare anche com'è degradato il soffitto, come del resto, purtroppo, tutto lo stabile!

Una dama per tutte:

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Ottavia Tullia Tuttavilla (+1814), duchessa di Laurino; seconda moglie di Troiano II, apparteneva a una famiglia napoletana molto potente, quella dei duchi di Calabritto. Il suo busto sull'ingresso invita l'ospite ad entrare.

Infatti Troiano si sposò due volte ed ebbe 24 figli (non tutti raggiunsero l'età adulta), 8 dalla prima moglie Beatrice Pinto y Mendoza, e 16 dalla seconda. Tra le femmine vi furono ben 7 monacazioni e solo 3 matrimoni (non si poteva mica disperdere il patrimonio di famiglia in doti!).
Una delle figlie femmine di primo letto fu Chiara, dama di corte di Maria Carolina, ma anche amante del re Ferdinando e apprezzata pittrice. Il suo autoritratto è agli Uffizi (#entry610153901).

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Autoritratto - Chiara Spinelli Pignatelli (1744-1823), principessa di Belmonte - Galleria degli Uffizi.
Rimasta vedova del Pignatelli, si schierò con la Repubblica Partenopea, e per questo motivo fu più tardi esiliata in Francia.

Anche in questo ramo, come in quello di Tarsia, la continuità fu garantita da una donna: Ottavia Spinelli, XIII duchessa di Laurino (1865-1936), bis-bisnipote della duchessa suddetta di cui aveva il nome: unica erede, sposò Vincenzo Caracciolo di San Giovanni (1865-1929) e gli trasmise titolo e cognome: i Caracciolo Spinelli duchi di Laurino sono ancora viventi.

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Anche gli Spinelli principi di Scalea furono fedelissimi dei Borboni, tant'è che, come il parente Ferdinando Vincenzo di Tarsia suddetto, anche Antonio II Spinelli (1715-1787), 8°principe di Scalea, ricevette il prestigioso Ordine di San Gennaro e fu ritratto da Bonito, allievo di Solimena:

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Antonio II Spinelli principe di Scalea (1715-1787), con le insegne dell'Ordine di San Gennaro. Sposò la nobildonna Giovanna de Cardenas:

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Monumento funebre di Giovanna de Cardenas (1722-1799) nella Chiesa di Santa Caterina a Formiello, opera quasi certa di Giuseppe Sammartino, l'autore del cristo velato di Cappella Sansevero.
Giovanna portò in dote una splendida villa a Barra (lungo il Miglio d'oro), oggi fatiscente, tranne la dependence trasformata in un un convento con bellissimo giardino:

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Dipendenza Villa Spinelli di Scalea a Barra.
Tratto da www.nobili-napoletani.it/Spinelli-Scalea.htm

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Il nipote Antonio III (1795-1884) fu il Primo Ministro dell'ultimo Governo borbonico e Direttore del Grande Archivio; invece, mutatis mutandis, suo fratello minore Vincenzo sarebbe diventato Deputato del Regno d'Italia!

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Vincenzo Spinelli dei principi di Scalea (1806-1878), Deputato della VIII Legislatura del Regno d'Italia.

Per la terza volta la continuità della discendenza fu garantita da una donna: Eleonora Spinelli di Scalea (p1813-1889) che sposò il principe Pietro Lanza di Trabia (1807-1855), un liberale che aderì alla Rivoluzione siciliana del 1848, e trasferì titoli e patrimonio alla casata siciliana, già ricchissima di suo e plurititolata (#entry571170832).

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C'è un ramo degli Spinelli ancora fiorente, gli Spinelli Barrile di Fuscaldo, del quale abbiamo nominato il capostipite: Salvatore Spinelli (+1565), creato proprio l'anno della sua morte marchese di Fuscaldo per i "meriti" acquisiti nella Strage dei Valdesi del 1561.
Scorrendo l'albero genealogico, dopo 5 generazioni, troviamo un altro personaggio singolare:

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Giuseppe Spinelli Barrile (1694-1763), Arcivescovo di Napoli, Cardinale.
Dopo circa due secoli dalla strage, ancora nostalgico della Santa Inquisizione, tentò di reintrodurla nel regno, ma il saggio re Carlo III glielo impedì. Abitava in uno di questi splendidi palazzi:

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Antonio Joli - Piazza Bellini intorno al 1756. Il Palazzo Spinelli Barrile è il terzo a sinistra (il primo è Palazzo Firrao). In fondo l'arco di Costantinopoli (distrutto).

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Palazzo Spinelli Barrile di Fuscaldo oggi.

Inoltre il Cardinale possedeva una villa tutta sua tra quelle del Miglio d'oro:

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Villa del Cardinale a Torre del Greco. Ci sono passata davanti tante volte e mi chiedevo perchè si chiamasse così!

Purtroppo non ho trovato immagini del secondo personaggio di spicco appartenente a questa linea: Gennaro Spinelli Barrile. Oltre che marchese di Fuscaldo e duca di Marianella, acquisì dalla moglie Cristina Spinelli Savelli anche il titolo di principe di Cariati, per cui è più noto come Gennaro Spinelli di Cariati (1780-1851).
Cristina Spinelli Savelli (1779-1829) apparteneva alla quinta linea della casata, che aveva acquisito il cognome Savelli nel '600 (vedi schema) per il matrimonio del principe Scipione II di Cariati (+1659) con la duchessa Carlotta Savelli di Albano (#entry607077666). Più volte si ripresenta nella famiglia il problema della discendenza e la nostra Cristina, figlia unica nata postuma, si ritrovò a soli 13 anni, alla morte del nonno, principessa di Cariati. Sposò prima Nicola, il primo dei quattro fratelli Spinelli Barrile, che morì precocemente in un incidente a cavallo; rimasta vedova sposò il secondogenito Gennaro.
Costui, da giovane, aveva aderito alla Rivoluzione Napoletana accanto all'ammiraglio Caracciolo. Pensate, entrambi discendevano in linea retta da due protagonisti della strage dei Valdesi a Fuscaldo nel 1561: il marchese Salvatore Spinelli e il Capitano Ascanio Caracciolo!
Successivamente ebbe un ruolo di primo piano in tutti i regimi successivi: Maestro delle Cerimonie del Re Giuseppe Bonaparte e ministro del Re Gioacchino Murat; Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno delle Due Sicilie. Infine, anche perchè provato da una serie di lutti in famiglia, si ritirò a vita privata dopo la repressione violenta dei moti del '48 voluta da Ferdinando II.

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Ernesto Spinelli Barrile (1804-1838), 9° principe di Cariati, primogenito del suddetto. Lui e il fratello minore morirono precocemente di malattia ad un anno di distanza.

La casata è oggi rappresentata da Ugone Spinelli Barrile (1950), 11° duca di Marianella, che discende dal fratello minore di Don Gennaro: Mario Spinelli (1785-1835) che morì di colera e lasciò un solo figlio maschio, Antonio (1814-1896), riconosciuto 6° duca di Marianella.

Per riepilogare, molto sinteticamente:

Spinelli

Tratto da www.genmarenostrum.com/pagine-lette...%20spinelli.htm

Edited by elena45 - 12/4/2021, 15:55
 
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