Posts written by MmeAnna

padre?
"... Quanto all'operazione, se ne è discusso parecchio. Per ora non se ne fa nulla, anzi dubito fortemente che il sovrano si decida a sottoporvisi. Purtroppo i medici accrescono la sua indecisione; il mio, pur non ritenendo indispensabile l'intervento, pensa che sarebbe assai utile. Quello del re, un vecchio rimbambito, sostiene che esso presenta vari inconvenienti, ma che ve ne sarebbero altrettanti a non affrontarlo. [...]

Questa lettera da te citata, se non ricordo male, è di Maria Antonietta a sua madre Maria Teresa ed è datata 15 dicembre 1775.
Forse mi sono spiegata male.
Maria Antonietta si riferisce a suo marito Luigi, è ovvio, semplicemente parlò con sua madre di una operazione per cercare di frenare le continue lamentele e pressioni a cui la sottoponeva.

Ora Lassonne era il medico di corte, precisamente di Luigi XV, visitò in diverse occasioni il giovane Luigi Augusto e, dai documenti riportati in alcune biografie, non parlò di un intervento chirurgico.
Il discorso su Mercy è più complesso, bisogna tenere presente che egli era un ambasciatore austriaco che scriveva alla sua Imperatrice, la quale non aveva molta considerazione di suo genero.
Meglio considerarlo un inetto con un problema fisico piuttosto che ammettere che parte della colpa del matrimonio non consumato era di sua figlia.
Se conosci il francese o l’inglese ti consiglio l’ottima biografia di Petitfils su Luigi XVI.

Buonasera Maurizio, temo che il mio sarà il solo benvenuto che riceverai.
Se vuoi scrivere i tuoi commenti sarò lieta di rispondere.

Non sei moto chiaro, le lettere di chi a chi?
E quale medico consigliò l’intervento chirurgico?
Tutto si basa su un grande equivoco con cui hanno giocato Maria Antonietta e il conte Mercy.
Fu il padre di Luigi XVI, Luigi Ferdinando, ad essere sottoposto ad un intervento chirurgico per guarire dalla fimosi che gli impediva di consumare il primo matrimonio.
Le pressioni da parte di Maria Teresa su sua figlia erano tante, così si iniziò a parlare di un intervento chirurgico.
Sarebbe strano se un uomo sottoposto a un intervento chirurgico andasse ogni giorno a caccia a cavallo, nessuna traccia di una sospensione della caccia a cavallo è stata registrata a Corte.
E nulla passava inosservato a Versailles, le canzoni, e i libelli, ordinati dal conte di Provenza e non solo, sarebbero caduti come fiocchi di neve durante una bufera.

Esattamente.

In qualche modo la tua visione è irrealizzabile e, perdonami, direi per fortuna.
Troppi i rischi.

Sì, la Storia è piena di uomini che si ribellano.
Il punto è sempre capire se la ribellione è efficace.
Gli esempi che riporti tu sono quelli di uomini illuminati che non ebbero seguito.

Se per pensiero unico intendi il potere autocrate, esisteva eccome.
La monarchia costituzionale inglese esisteva già da un paio di secoli, difficile pilotare il pensiero dei cittadini in tal senso. Soprattutto se i deputati, parlo di quelli francesi ovviamente, erano orientati verso altri progetti.

Oggi dove trovare un gruppo ‘aristocratico’ che possa guidare una nazione?
Il rischio di un rovesciamento del potere, di un uomo solo che si erge a unica guida è troppo grande.
I 500 del Direttorio ne sono un esempio lampante.

Anche in Utopia non tutto era così perfetto.
Molte correzioni al modello senatoriale romano, direi, perché anche quel governo aveva delle lacune incredibili.
La corruzione era dilagante, gli interessi privati che finivano per prevalere sul bene comune e, non ultima, l’ambizione che alla fine logorava i senatori.
La Storia insegna, purtroppo, che ogni tipo di regime, ogni tipo di governo, è destinato a fallire perché guidato dagli uomini. Impossibile trovare uomini assolutamente retti e totalmente dediti al bene comune.
L’ignoranza ê impossibile da controllare, soprattutto con i mezzi moderni, essa trascina con sé anche chi potrebbe avere i mezzi per giudicare con lucidità. Si seguono le mode, anche nelle opinioni.

Lascio un piccolo beneficio di dubbio, anche se ho ben poche speranze.

Per capire la storia io intendo cercare di ‘capire’ l’uomo nel suo periodo storico.
Noi uomini del XXI secolo tendiamo a non capire, a rapportare ciò che accadde secondo i nostri criteri e, soprattutto, secondo le nostre idee moderne.
Che sono, inevitabilmente e decisamente, lontane da quelle di secoli fa.
Napoleone come imperatore romano, hai ragione, era esattamente come si vedeva lui. Se mi posso permettere, mostrando una grande arroganza e una scarsa lungimiranza.
Gli Asburgo lo hanno riconosciuto come imperatore? E quale peso può avere tale riconoscimento se viene effettuato con la forza delle armi?
Stesso discorso per il riconoscimento papale, non dimentichiamo che Napoleone era un invasore sul suolo italiano.
Il riconoscimento papale per lui non aveva importanza dal punto di vista strettamente sacrale, gli serviva e basta.
La forma ieratica della monarchia era ormai persa, figlia di anni di idee filosofiche nuove e di una desacralizzazione sistematica compiuta dai rivoluzionari.

Grazie, caro Duca, per questa preziosa segnalazione.
Sarà mia premura leggerlo.

Nuova infamia mi permetto di dire.
Pur sospendendo il mio giudizio fino alla visione, ammesso che riesca a sopportare fino alla fine, il mio istinto mi dice che non ne verrà fuori nulla di buono.
La tendenza è quella vista in Sissi, che di realtà storica ha ben poco. Una serie in stile Tudor o Borgia?

Edited by MmeAnna - 3/6/2022, 14:02

Non si è mai troppo vecchi per imparare, fosse anche una lingua straniera.
Se escludiamo un paio di romanzi, tutto il resto lo leggo in francese.
Il fascino di Saint-Simon in francese è senza pari.
Non sei tentato nemmeno un po'?

Credo che tu dovresti imparare il francese.
Leggere Saint-Simon, e non solo, in francese è qualcosa di speciale. In italiano si perdono le sottigliezze, le sfumature.
Il lettore medio preferisce di gran lunga Fabio Volo, sicuramente non sa neanche chi sia Saint-Simon. Senza offesa per nessuno, ma questa è la realtà odierna.


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Immagino che tu conosca già questo libro.