| Avevate letto la critica dei Dizionari e dei giornali?
Morandini:
L'alleanza tra Austria e Francia ha bisogno di essere suggellata con un'unione matrimoniale: l'ultima figlia dell'imperatrice Maria Teresa viene così inviata in Francia, per sposare il futuro Luigi XVI. Inizia così l'epopea di Maria Antonietta, la più odiata e calunniata regina francese. Chiudendo la sua trilogia sulla solitudine del crescere, torna alla regia la talentuosa Coppola con un progetto ambizioso: restituire dignità (e fragilità) umana alla contestata sovrana. Basato sulla biografia di Antonia Fraser Maria Antonietta-La solitudine di una regina, il racconto prescinde dal contesto sociostorico: un film in costume, ma non storico (non a caso la rivoluzione praticamente non si vede e il film si chiude prima della decapitazione). Il suo è ancora un altro film su un sentimento e uno stato d'animo. Girato prevalentemente nei sontuosi interni della reggia di Versailles, con una ricostruzione sfarzosa, e i magnifici costumi di Milena Canonero (premio Oscar 2006). La sua vera forza sta nel ritratto della protagonista. Con un approccio moderno, la Coppola crea un universo iperbarocco, una gabbia dorata in cui Maria Antonietta si muove incosciente: le pressioni della madre, gli intrighi di corte e la dolorosa indifferenza del consorte, la noia sono affogate in una vivace ubriacatura di scarpe, gioielli, dolci, tessuti preziosi, parrucchieri e qualche amante. Ai ritmi techno, acid, rock anni '80 (Cure, Air, New Order, Bow Wow Wow, Phoenix) alternati a musica d'epoca, la luminosa Dunst incarna con grazia e malizia questa regina teenager.AUTORE LETTERARIO: Antonia Fraser.
«Maria Antonietta» un videoclip sul jet set sfarzoso ma vuoto di Alberto Crespi L'Unità A sei mesi dalla «prima» mondiale in quel di Cannes, non possiamo che ribadire le nostre perplessità di fronte a Marie-Antoinette, strombazzatissimo terzo film di una regista come Sofia Coppola che ha diretto in precedenza due ottimi lavori (Il giardino delle vergini suicide e Lost in Translation) ma che la critica mondiale, suggestionata dall'illustre cognome, ha forse santificato con troppa fretta. Dalla Croisette, scrivemmo, con un bel po' di perfidia, che il film parla di Maria Antonietta ma pensa a Lady D.
È Maria Antonietta. Ma ricorda troppo la sventurata Diana di Giorgio Carbone Libero Nel 1770 Maria Antonietta, quindicesima figlia dell'imperatrice d'Austria Maria Teresa, ha quindici anni e va in sposa al sedicenne Delfino di Francia, il futuro re Luigi XVI. Non è un matrimonio d'amore, proprio no. Non solo è combinato (ovviamente) ma il povero Luigi proprio non ce la fa a consumare. Qualche scusante ha dire il vero ce l'ha. Da oltre un secolo, i re di Francia "consumano" alla presenza dei cortigiani di Versailles. Il che non ha mai costituito un problema per i predecessori (Luigi XIVe Luigi XV furono indefessi mandrilli fino a tarda età).
I francesi fischiano la regina rock di Natalia Aspesi La Repubblica Distesa su una dormeuse, Maria Antonietta, lucente di giovinezza, lo sguardo verso la macchina da presa, una montagna di dolcetti rosa al suo fianco, una cameriera in ginocchio che le infila ai piedi le babbucce di seta, pare una top model, e infatti la prima inquadratura dei film di Sofia Coppola si ispira a una celebre immagine di moda anni '70 del sofisticato fotografo Guy Burden. Si capisce subito, anche dal rock duro che ha accompagnato i titoli di testa rosso fuoco da video musicale, che l'ennesimo film sulla disgraziata moglie austriaca di Luigi XVI se ne fregherà della storia, della politica, e in un certo senso della Francia.
Storia di Maria Antonietta più ragazza che regina di Roberto Nepoti La Repubblica Si può accostare Marie Antoinette a The Queen di Stephen Frears? Crediamo di sì; e non solo perché entrambi i film sfuggono alle convenzioni del biopic, ma perché tratteggiano destini di donne costrette a impersonare il ruolo di regina. Maria Antonietta deve farlo ancora adolescente, a sedici anni, allorché lascia l'Austria per sposare Luigi XVI. Ignorata dal giovane sovrano, la ragazza si ritrova ostaggio di una Versailles ostile e di una nazione che la odia, una donna-bambina rinchiusa in una gabbia d'oro.
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