Maria Antonietta - Regina di Francia

Moncada e Paternò, confusione di nomi e titoli.

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view post Posted on 5/3/2015, 10:50
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Marie-Antoinette

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Viaggiando per palazzi nobiliari in Sicilia, mi imbatto in un busillis:
Palazzo Moncada di Paternò a Palermo e Palazzo Moncada Paternò Castello a Catania.
Ebbene, appartengono a due famiglie diverse per una semplice congiunzione:
1) i Moncada di Paternò sono signori di Paternò dal '400;
2) i Moncada Paternò Castello sono Paternò di cognome, che hanno aggiunto altri due cognomi in occasione di due matrimoni che si sono succeduti nel corso della loro storia familiare.
Per chi è interessato come me alle genealogie questa cosa ha un significato, altrimenti godetevi, se vi piace, la descrizione dei due palazzi.


Palazzo Moncada di Paternò, piazza San Domenico, Palermo.
In realtà è una copia di un palazzo barocco, perchè fu costruito nel 1909, mai abitato dai commitenti: Pietro II Moncada, 12° principe di Paternò, e Caterina Valguarnera di Niscemi (figlia del famoso Corrado-Tancredi). Oggi è un hotel.
I Moncada sono una famiglia di origine catalana, trapiantata in Sicilia all'epoca dei Vespri al seguito di Pietro III d'Aragona, nel 1282. Diventarono nei secoli una delle casate più potenti dell'isola, accumulando titoli e feudi: conti di Adernò, conti di Caltanisetta, baroni della Ferla, principi di Paternò, e tanti altri ancora.
Il feudo più importante fu Caltanissetta acquistato nel 1407 da Matteo II Moncada, che diventò il centro economico del potere della famiglia grazie alla produzione di grano. Qui i Moncada costruirono chiese e conventi, e più tardi, nel '600, un grandioso palazzo tuttora esistente.
Non poteva mancare una residenza palermitana per espletare gli incarichi governativi legati al Viceregno e alla fine del '500 vi acquistarono l'antico Palazzo Ajutamicristo.
I Moncada, in verità, non hanno lasciato grandi tracce di sè nel patrimonio artistico-immobiliare dell'isola; anche la ritrattistica è carente, nonostante la parentela con la pittrice Sofonisba Anguissola che sposò il principe Fabrizio e nonostante l'amore per il collezionismo del principe Guglielmo. Hanno lasciato però un prezioso Archivio.

Quello che segue, invece è uno dei più bei palazzi nobiliari di tutta la Sicilia:


Palazzo Moncada Paternò Castello, meglio conosciuto come Palazzo Biscari, a Catania. Splendido palazzo barocco, costruito in più fasi, a partire dalla fine del '600 e per gran parte dei secoli successivi, dai principi di Biscari.

La famiglia Paternò è una famiglia antichissima, che discende da un cavaliere normanno, Roberto d'Embrum (XI secolo). Egli, sceso in Sicilia intorno al 1050 al seguito del Gran Conte Ruggero, si distinse per tale coraggio nella cacciata dei musulmani dalla cittadina di Paternò (entroterra di Catania), che ne ottenne il privilegio di assumere il nome e il feudo (per un certo tempo, poi subentrarono altri, fino ai Moncada suddetti).

Tra le 26 linee che si svilupparono nella sua discendenza, la principale è quella dei principi di Biscari: nel 1553, Angelo Francesco Paternò, barone d'Aragona, sposò un'ereditiera, Francesca Castello, che gli portò in dote l'immenso feudo di Biscari, nel ragusano, castello baronale compreso. Il figlio Orazio (+1614) aggiunse al suo il cognome della madre ed ebbe 4 figli, di cui solo due continuarono la discendenza. Agatino fu quello che ebbe più fortuna: sviluppò nel suo ampio feudo una florida attività imprenditoriale nella produzione di tessuti, soprattutto seterie, che lo arricchì moltissimo. Eccolo:

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Agatino Paternò Castello (1594-1675), 1° principe di Biscari.
Sposò la nipote Maria, unica figlia ed erede del fratello primogenito Vincenzo, che aveva solo 11 anni (!) e che, a partire dai 15 ai 30 anni, gli diede 15 figli, uno all'anno (!). Il matrimonio fu celebrato, nel 1623, nel castello di Biscari (oggi Acate). Per i suoi meriti imprenditoriali e lo sviluppo che diede al territorio, nel 1633 la baronia fu elevata a principato dal re Filippo IV.


Castello di Acate (RG). Costruito nel XV secolo dal barone Guglielmo Raimondo Castello, fu ingrandito dal principe Agatino e dai suoi discendenti.
Si trova a circa 50 Km dal famoso castello di Donnafugata (location Montalbano).

Agatino Paternò Castello visse 81 anni, un'età eccezionale per gli standard dell'epoca, tanto che morì poco dopo il figlio Vincenzo I (1630-1675). Gli successe il nipote Ignazio I (1651-1699) che, dopo il terremoto del 1693, ottenne il permesso di edificare sulle mura cinquecentesche di Carlo V e diede inizio alla costruzione del primo nucleo di Palazzo Biscari.


Leonora Paternò Castello (1664-1725), moglie di Ignazio I, 3° principe di Biscari (1651-1699), fondatore del palazzo. Ignazio muore di lì a poco (lei si risposa) e fu suo figlio, Vincenzo II (1685-1749), a continuare i lavori in modo sistematico, realizzando la splendida facciata dalla parte della marina.

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Vincenzo II Paternò Castello (1685-1749), 4° principe di Biscari.



Edited by elena45 - 9/6/2021, 14:26
 
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view post Posted on 5/3/2015, 14:29
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Marie-Antoinette

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ll palazzo catanese raggiunse il massimo splendore con l’intervento del principe Ignazio II, per la sua fama detto il Grande:

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Ignazio II Paternò Castello (1719-1786), 5° principe di Biscari.

Ignazio, massone, uomo eclettico, appassionato d’arte, di letteratura e di archeologia, fu una figura pregnante della vita culturale di Catania nella metà del Settecento. Committente non comune, il principe non si limita a manifestare all’architetto le proprie esigenze, ma suggerisce, propone modi e soluzioni che gli vengono ispirate da tutto ciò che vede durante i suoi numerosi viaggi. Oltre alla costruzione di un teatro con tre ordini di palchi e con un accesso esterno per il pubblico, dedicò un particolare impegno alla costruzione e alla sistemazione di un museo che volle come degna cornice per le sue collezioni archeologiche provenienti dagli scavi che lui stesso dirigeva. Le ampie sale ornate di colonne, disposte intorno a due cortili racchiudevano pregevoli collezioni di monete, medaglie, gemme intagliate, cammei antichi, disegni, stampe e armature, ricordate ed elogiate nei diari dei numerosi eruditi di tutta Europa che nel Settecento vennero a visitarlo.

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Il salone da ballo, a forma di chitarra, ha un'acustica perfetta. Sulle pareti affreschi di paesaggi napoletani, in onore della moglie, Annamaria Morso di Poggioreale.

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Il soffitto del salone con il cupolino dei musici. Direttore dell'orchestra era il padre di Vincenzo Bellini.

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Roberto Vincenzo Paternò Castello (1790-1857), VII principe di Biscari e la moglie Lucrezia Tedeschi.

Edited by elena45 - 10/6/2021, 16:07
 
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view post Posted on 5/3/2015, 22:55
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Marie-Antoinette

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I matrimoni sono stati sempre salvifici per questa nobile famiglia (come per le altre): il fratello minore del principe Agatino, Antonino (1599-1659), era soltanto barone di Galllizzi; suo figlio Tommaso introdusse la parentela con l'illustre famiglia Moncada, sposando, nel 1660, Margherita Moncada dei baroni della Ferla; per onorare la nonna, il nipote Gaspare aggiunse al proprio il suo cognome. La linea Moncada Paternò si sviluppò per conto suo, parallela a quella dei principi di Biscari.
Finchè, nel 1819, la figlia del 6° principe di Biscari, Anna, sposò il cavalier Pietro Moncada Paternò, unendo le due linee. E portò in casa Moncada Paternò metà del palazzo catanese, quella oltre la grata:



Grazie ad un'altra donna donna, un secolo dopo, si ricompatta la proprietà: la marchesina Yolanda Leoni eredita dallo zio materno, Roberto Paternò Castello, 10° principe di Biscari (1860-1930), senza figli, la parte principesca del palazzo. Intanto, nel 1921, ha sposato il "cugino oltre la grata", Carmelo Moncada Paternò Castello (1899-1964), riunendo, oltre alle due metà del palazzo, anche le linee dinastiche. Suo nipote Ruggero (1955), è uno degli attuali proprietari che vediamo nella foto seguente:


Questa foto di Palazzo Biscari è offerta da TripAdvisor.
Alla parete, Roberto Paternò Castello, 8° principe di Biscari (1790-1857), ritratto da Giuseppe Gandolfo.

Ruggero Moncada Paternò Castello (1955) è anche il signore simpaticissimo che ci guida in questo video: