Come dicevo nel primo post, la famiglia
Moncada di origine spagnola discende da un nobile catalano, Guglielmo Raimondo Moncada (+<1325), secondogenito del Signore di Aytona, venuto in Sicilia al seguito di Pietro III d'Aragona. Più tardi sposò Luchina d'Alagona, che gli portò in dote il feudo di Malta e Gozo.
Pietro III d'Aragona sbarca a Trapani il 31 agosto 1282, sconfigge Carlo I d'Angiò e dà origine alla dinastia aragonese sull'isola.
Non furono soltanto le virtù militari, infatti, a consentire alla nobile famiglia di costruire e consolidare il proprio potere feudale nel regno di Sicilia, ma anche le strategiche unioni coniugali funzionali a realizzare un’integrazione con le élites isolane: fu in grazia di tale accorta politica familiare che poté determinarsi quel fenomeno di ascesa che, già nel XIV secolo, promosse i Moncada tra le quattro famiglie di origine catalano-aragonese – insieme agli Alagona, ai Peralta e agli Aragona – più influenti dell’isola.
Il figlio del primo Moncada "siciliano", Guglielmo Raimondo II (1290-k1348), nominato conte di
Agosta (Augusta, SR) dal re Federico III, fece subito
un matrimonio favoloso, sposando l'erede della seconda famiglia più ricca di Sicilia (dopo i Ventimiglia), Margherita Sclafani, dalla quale ebbe un figlio, Matteo I (1320-1378), e la contea di
Adernò (CT).
Dei primi Moncada, pur importantissimi nella storia siciliana, abbiamo poche immagini, per lo più postume. Per esempio, una serie di arazzi di produzione fiamminga del '600:
Laboratorio di Albert Auwercx, Bruxelles (XVII secolo) - Guglielmo Raimondo Moncada III (1345-1398), detto
il Conquistatore, incontra Martino vecchio e Martino il giovane -
Collezione privata.
Nell'eterna lotta dei baroni locali contro i re aragonesi, il Moncada, fedele alla sua origine spagnola, fu sostenitore del partito "catalano": tra l'altro nel 1379 organizzò la fuga in Spagna della giovanissima regina Maria di Sicilia per sottrarla al matrimonio con Giangaleazzo Visconti (Maria sposerà nel 1391 l'aragonese Martino il Giovane, tornerà in Sicilia e regnerà per dieci anni, finché la peste non la stroncò a poco meno di 40 anni). Guglielmo Raimondo III aggiunse ai suoi feudi anche la baronia di
Ferla (SR).
L'arazzo fa parte di una serie che il principe Luigi Guglielmo Moncada, personaggio del '600 molto influente alla corte spagnola, commissionò ad alcuni artisti fiamminghi, per evocare episodi della sua famiglia che testimoniassero l'antica fedeltà dei Moncada alla casa reale.
Un altro esempio:
David Teniers il giovane (XVII secolo) - Antonio I Moncada (+1413), fratellastro del suddetto, rende omaggio alla regina Bianca di Sicilia, seconda moglie e vedova di Martino il Giovane, dopo aver domato nel 1411 la rivolta dei baroni ribelli -
Thyssen-Bornemisza Collection.
Louis Cousin (XVII secolo) - Antonio III Moncada (1470-1549), conte di Caltanisetta. Si trovò a contrastare diverse rivolte come quella dei baroni siciliani, a Palermo nel 1516, contro il Vicerè Ugo de Moncada (ramo spagnolo), nel periodo di instabilità succeduto alla morte di Ferdinando il Cattolico.
Anche questi dipinti fanno parte di una collezione celebrativa di oli su rame coeva degli arazzi.
Lo stesso principe Luigi Guglielmo incaricò lo storico piemontese
Giovanni Agostino Lengueglia (1608-1669) di pubblicare un’opera biografica celebrativa della famiglia: “Ritratti della prosapia et heroi Moncadi nella Sicilia” (contiene le incisioni che seguono in bianco e nero), anche per sottolineare la discendenza dai re Aragonesi per via femminile:
1) la bisnonna del primo Moncada siciliano era Costanza d’Aragona, figlia del re Pietro II;
2) Elisenda, la sorella del primo Moncada siciliano sposò Giacomo II d’Aragona.
Elisenda Moncada (1293-1364), quarta moglie di Giacomo II d’Aragona. E' sepolta a Barcellona, nel monastero di Pedralbes.
(A sinistra)
Guglielmo Raimondo V Moncada (1415-1466), nipote del "Conquistatore", fu conte di Adernò alla morte del padre Giovanni, mentre il fratello minore Antonio Perio ereditava la baronia di Ferla (e dava origina a un ramo cadetto). Poi, nel 1456 acquistò il feudo di
Paternò (CT). Fu un apprezzato letterato e Presidente del Regno di Sicilia, ma anche un uomo d'arme, al servizio degli Aragonesi.
(A destra)
Antonio II Moncada (+1479), nipote di Matteo II, il primo conte di
Caltanisetta (feudo acquistato nel 1407): era un monaco domenicano, che per non perdere il feudo di Caltanisetta vista la mancanza di eredi, rinunziò ai voti, si sposò ed ebbe una figlia, Contessina. Come "riparazione" all'ordine domenicano cui apparteneva, fece costruire la chiesa e il convento di San Domenico:
Morto Antonio II senza eredi maschi, il titolo di
Conte di Caltanisetta passò al cugino Giovanni Tommaso e alla sua discendenza: si trattò di un passaggio dinastico non irrilevante, nella misura in cui, per la prima volta, la titolarità del territorio nisseno venne assunta da un esponente del ramo dei conti di Adernò, ramo che per più di un secolo era rimasto separato da quello dei conti di Caltanissetta. Negli anni a venire la città sarebbe diventata la
capitale di un vero stato feudale. (
http://dspace.unict.it/bitstream/10761/140...'Angelo.pdf).
(A sinistra)
Giovanni Tommaso Moncada (1440-1501), figlio di Guglielmo Raimondo V suddetto, già conte di Adernò per eredità paterna e conte di Caltanisetta dopo la morte del cugino. Come il padre fu Presidente del regno di Sicilia.
(A destra)
Guglielmo Raimondo VI Moncada (1465-1510), figlio del precedente, anche lui Presidente del regno di Sicilia come il padre e il nonno.
Con lui si consuma un altro
matrimonio strategico: sposò la "cugina" Contessina Moncada di Caltanisetta, proprio la figlia del "conte monaco", riunendo le due branche della famiglia e i relativi possedimenti.
Ebbe 10 figli: il primogenito, l' Antonio III ritratto da Cousin che abbiamo visto sopra (1470-1549), ereditò titoli e feudi, e proseguì la discendenza agnatica; l'ultimogenito Federico acquisì in dote il feudo di
Monforte (ME) e diede origine alla linea cadetta omonima.
La torre normanna di Paternò.
Francesco Moncada,
1° principe di Paternò (1510-1566), funzionario politico al servizio della Spagna, ottenne il titolo da Filippo II.
Cesare Moncada (1541-1571), figlio primogenito ed erede del predetto. Cesare sposò la ricchissima Aloysia de Luna che portò nel casato altri titoli e feudi.
Ancora un
matrimonio strategico per la casata, il più importante per i multipli legami geopolitici:
Aloysia de Luna (1553-1620), contessa di Sclafani e duchessa di Bivona, era figlia di Pietro de Luna, un nobile siciliano figlio a sua volta di Sigismondo de Luna e della fiorentina Luisa Salviati (nipote di Lorenzo il Magnifico). La madre era Isabel de Vega, figlia dell'ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede e Vicerè di Sicilia.
Donna intelligente e di grande determinazione, rimase vedova con un figlio piccolissimo, ma seppe amministrare con mano ferma potere e politica nei territori infeudati ai Moncada, creando nella città di Caltanisetta una vera e propria corte regale. Organizzò un doppio
matrimonio vantaggiosissimo: si risposò con Antonio d’Aragona, IV duca di Montalto (1543-1584), discendente dai re di Napoli, vedovo di Maria de la Cerda Medinaceli con due figli (
#entry595950027).
Contemporaneamente, una di queste, Maria, veniva promessa al figlio di lei Francesco!
Ricorda la pressoché coetanea, nonché sua parente, Dorotea Barrese Branciforte, contessa di Mazzarino (
#entry571125128), che divenne Viceregina di Napoli.
Fu lei ad acquistare per conto del figlio il palazzo Ajutamicristo, che diventò la residenza ufficiale dei Moncada in Palermo. Riordinò le carte di famiglia, creando un preziosissimo archivio (ancora oggi custodito nella sede Gancia, ex convento francescano di Santa Maria degli Angeli).
Palazzo Ajutamicristo, Palermo. Oggi è per metà è dello Stato, per metà di privati.
Loggiato interno.
Louis Cousin - Francesco II Moncada (1569ca-1592), figlio di Cesare ed Aloysia de Luna. Fu cresciuto dalla madre come un
principe rinascimentale. Dalla moglie Maria d'Aragona, V duchessa di Montalto, ebbe 4 figli. Morì a soli 23 anni di malaria contratta in un'operazione militare contro i Turchi. I discendenti aggiungeranno al proprio il cognome Aragona.
Aloysia aprì le porte ad artisti e letterati ed ebbe ottimi rapporti con la pittrice Sofonisba Anguissola
che aveva sposato suo cognato Fabrizio e viveva a Paternò. Eppure non ci sono ritratti di nessuno di questi personaggi!
Autoritratto di
Sofonisba Anguissola (1535-1625)-
Kunsthistorisches Museum,Vienna.Sofonisba sposò in età matura, nel 1573, Fabrizio Moncada (+1579), fratello minore di Cesare, che era Governatore di Paternò per conto del nipote orfano, e che morì annegato in un agguato di pirati nel mare di Capri, dopo soli 6 anni di matrimonio. Forse per questo la pittrice non ebbe tempo di ritrarre il marito o i ritratti sono andati perduti. Non ebbero figli.
Certo è che Sofonisba dipinse una pala d'altare in memoria di Fabrizio e la lasciò ai frati francescani di Paternò.
Sofonisba Anguissola - Madonna dell'Itria -
Chiesa del Monastero delle Benedettine, Paternò.
La Vergine col Bambino è collocata su una grande bara, inoltre sullo sfondo è individuabile il Simeto e il suo territorio, che si rivela essere la rappresentazione del Principato dei Moncada. La presenza angosciante ed enigmatica di questa cassa da morto, condotta a spalla da due monaci e sospinta ai lati da due angeli, è un chiaro riferimento alla bara del marito, le cui spoglie non furono mai recuperate. La cassa esprime dunque tutto il cordoglio di Sofonisba per non aver potuto dare una sepoltura, nè un estremo saluto al proprio sposo.
13 anni dopo, come già detto, un altro lutto dolorosissimo per Aloisia: la morte dell'adorato figlio Francesco.
Ecco quel che resta del Palazzo Moncada di Paternò (CT). Semplice nella struttura, risale al '400, fu ristrutturato nel '600; all'interno vi sono stucchi e affreschi settecenteschi.
Finalmente un ritratto importante (tratto da
www.geni.com/people/Antonio-Moncad...000012032707982):
[
Antonio d'Aragona Moncada (1589-1631), VI Duca di Montalto, IV Duca di Bivona, IV Príncipe di Paternó.
Figlio ed erede del povero Francesco II suddetto e di Maria d'Aragona Montalto, educato dalla nonna Aloysia, alla morte di lei ereditò tutti i suoi feudi nonchè quelli paterni e materni. Fece anche lui un
matrimonio prestigiosissimo (preparato dalla nonna): sposò a Madrid la nobildonna spagnola
Juana de La Cerda (1591-1641), figlia del VI duca di Medinaceli e stretta parente del Duca de Lerma (il valido di Filippo III), dalla cui unione nacquero sette figli.
Tutta la famiglia del giovane Moncada si trasferì a Madrid nel 1607, e vi rimase fino al 1613 (un anno dopo le nozze), affidando ad un amministratore tutti i possedimenti siciliani.
Nel 1626, gli morì adolescente il figlio primogenito Francesco, a causa di un incidente accadutogli nel bosco di Mimiano, presso Caltanissetta. Segnato dal dolore, assieme alla consorte maturò la decisione di
aderire a vita religiosa.La moglie che si fece monaca (con il nome di Suor Maria Teresa dello Spirito Santo), lui entrò nell'ordine dei gesuiti e rinunziò a tutti i suoi beni in favore del figlio Luigi Guglielmo.
Luigi Guglielmo Moncada d'Aragona (1614-1672), principe di Paternò, secondo degli otto figli di Antonio III e Juana de La Cerda, in veste di Cardinale -
Chiesa madre di Collesano (PA).Protagonista della sua epoca: fu Presidente del Regno di Sicilia, Vicerè di Sardegna e di Valenza. Si sposò due volte con due esponenti della grande nobiltà spagnola. Fondò la cittadina di
Ribera. Fu indirettamente coinvolto nell'ennesima "Congiura dei nobili" che volevano il distacco della Sicilia dalla Spagna e lo proponevano come Re, mentre altri sostenevano Giuseppe Branciforte di Mazzarino(
#entry571125128). Ne uscì indenne perchè ufficialmente lontano dalla Sicilia.
Incredibile: rimasto vedovo per la seconda volta, nel 1667 fu ordinato Cardinale!
Le due mogli del Principe-Cardinale;
Juan Ayerbe -
Maria Afan de Ribera (+1639) -
Collezione privata.Nota come duchessa di Montalto, figlia ed erede del duca di Alcalà, Vicerè di Napoli e poi di Sicilia, prima moglie del suddetto. Non ebbe discendenza.
Juan Ayerbe -
Catalina Moncada y de Castro (1611-1660), del ramo spagnolo, seconda moglie del suddetto -
Collezione privata.Il matrimonio, avvenuto nel 1643, si rivelò importante per il Principe di Paternò, perchè gli permise di introdursi nella corte madrilena di Filippo IV (Catalina era dama di corte della Regina Marianna) e di progredire nella carriera politica.
Palazzo Moncada a Caltanisetta: la facciata con i preziosi fregi zoomorfi ed antropomorfi barocchi. Per costruirlo si demolì in parte al cinquecentesca residenza dei Moncada. I lavori iniziarono nel 1625 per volontà di Luigi Guglielmo, ma si interruppero a causa delle vicissitudini politiche ed economiche che riguardarono il principe. Pensate: oggi è sede di una multisala!
L'unico figlio del Vicerè e della seconda moglie, la spagnola Catalina Moncada y de Castro, fu
Fernando Moncada (1644-1713). Sposò anche lui una nobildonna spagnola, Maria Teresa Faxardo (1645-1715), figlia del marchese de Los Velez, vicerè di Sicilia, ed ebbe una sola figlia,
Teresa Catalina (1665-1727). Alla sua morte, dopo una lunga contesa, solo parte dei titoli (come il ducato di Montalto, il ducato di Bivona e la contea di Caltabellotta) andarono a lei e al marito, Josè Federico Alvarez de Toledo y Osorio, marchese di Villafranca (1658-1728), (
#entry368028356), restando agli spagnoli fino all'abolizione della proprietà feudale.
Il principato di Paternò, invece, passò al cugino della linea cadetta, Luigi Guglielmo II (1670-1743), duca di San Giovanni. Vedi schema:
Tratto da www.maltagenealogy.com/Libro%20d...an/moncada.html
https://books.google.it/books?id=3fnGBAAAQ...nisetta&f=falsehttp://geneall.net/it/name/14464/guillen-ramon-de-moncada/ e seguentihttp://dspace.unict.it/bitstream/10761/140...'Angelo.pdf-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Prestigiosissima, invece, la ritrattistica dei parenti spagnoli:
Juan Pantoja de la Cruz - Il duca di Lerma, potentissimo valido di Filippo III e sua moglie Catalina de la Cerda (1551-1603) -
Collezione della Casa Medinaceli.
Catalina era sorella di Maria de la Cerda (1542-1568), prima moglie di quell'Antonio d'Aragona duca di Montalto che sposò in seconde nozze Aloysia de Luna.
Juan Pantoja de la Cruz - Antonia de Toledo y Davila (+1625).
Antonia era la madre di Juana de La Cerda (1591-1641), la principessa Moncada che si fece suora.
Nel ramo spagnolo dei Moncada troviamo ben due ritratti di Van Dick, custoditi nei musei più importanti del mondo:
Antoni van Dyck - Francisco II de Moncada, marchese di Aytona (1586-1635), che fu per un anno Governatore dei Paesi Bassi -
Museo del Prado.
Antoni van Dick - Ritratto equestre di Francisco II de Moncada, marchese di Aytona (1586-1635) -
LouvreDopo tre secoli
si riuniscono i due rami, italiano e spagnolo: nel 1642 la figlia del potente marchese spagnolo, Catalina Moncada y de Castro (1611-1660) sposerà proprio il principe siciliano Luigi Guglielmo (alle sue seconde nozze), che sarà ricordato in Spagna come "El Cardinal Moncada".
Dopo il suocero, il cognato spagnolo di Luigi Guglielmo:
Francisco de Moura Corte-Real, 3º marchese di Castelo Rodrigo, moglie della sorella Marianna del principe di Paternò e padre della famosa Eleonora (
#entry529732895).
E infine la nuora di Luigi Guglielmo:
Juan Bautista Martínez del Mazo - María Teresa Fajardo (1645-1715), moglie di Ferdinando Moncada (1644-1713) e sorella del Marchese de los Velez, Vicerè di Napoli -
Museo della Bassa Sassonia, Hannover.Edited by elena45 - 31/10/2021, 14:08