Maria Antonietta - Regina di Francia

Napoli spagnola, I Guevara e i d'Avalos

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elena45
view post Posted on 2/11/2016, 12:00 by: elena45
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Marie-Antoinette

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Presunto ritratto di Diomede Carafa della Stadera (1406ca-1487), un altro dei 10 figli di Malizia, capostipite dei Conti di Maddaloni.
Fedelissimo della dinastia aragonese, che abbiamo citato qualche post fa come costruttore dell'omonimo palazzo di Spaccanapoli.
www.napoliaragonese.it/diomede-cara...ante-del-regno/

Pupillo di Diomede, fu il Cardinale Oliviero, primogenito di suo fratello Francesco suddetto e di Maria Origlia.

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Oliviero Carafa della Stadera (1430-1511) - Diocesi di Napoli.

Oliviero fu avviato alla carriera ecclesiastica proprio dallo zio Diomede e nel 1467, su pressione del re Ferrante, fu ordinato cardinale e fu un personaggio molto potente nella Roma papalina.
Oliviero fu un grande mecenate. A Roma commissionò a Filippino Lippi la decorazione della Cappella Carafa nella basilica di Santa Maria sopra Minerva.
A Napoli, nel 1497, fece costruire la Cappella del Succorpo di San Gennaro, nota anche questa come Cappella Carafa (un'altra è in San Domenico Maggiore), ancora oggi proprietà della famiglia. La cappella fu eretta per ricordare il ritorno delle spoglie di San Gennaro da Montevergine a Napoli.


Cappella Carafa al Duomo, o Cappella del Succorpo. La statua, di ambiente romano, ritrae il Gran Cardinale Oliviero che la fece costruire. - Duomo di Napoli.

Terzo dei sette figli di Francesco e di Maria Origlia, Oliviero nacque a Torre del Greco.
Nel 1509, ormai settantanovenne, Oliviero acquistò la contea di Ruvo di Puglia, passata poi al nipote Antonio, contea che, assieme al feudo di Andria, acquistato come già detto nel 1552, sarebbe rimasta dominio dei Carafa fino alla fine della feudalità nel 1806.
Invece la Castellania di Torre del Greco passò a Luigi Carafa di Stigliano nel 1574 e da questi finì nelle mani della famosa Anna Carafa, viceregina di Napoli (#entry529765368).

https://it.wikipedia.org/wiki/Oliviero_Carafa
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Nipote di Diomede (ma nel senso di nonno) fu Giovanni Pietro Carafa (1476-1559), figlio di suo figlio Giovanni Antonio, che fu eletto Papa con il nome di Paolo IV, un pontefice rigido e conservatore che potenziò la Santa Inquisizione e perseguitò ferocemente chiunque fosse in odore di eresia, compreso Michelangelo e Vittoria Colonna. Il popolo esasperato dopo la sua morte ne decapitò la statua.
Ma, ironia della sorte, il Cardinal nepote di turno, Carlo Carafa (1517-g1561), fu al centro di uno scandalo gravissimo: accusato di sodomia e corruzione fu processato e giustiziato dal Papa successivo, Pio IV, assieme al fratello Giovanni accusato di aver ucciso sua moglie (La duchessa di Paliano - Stendhal!).

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Papa Paolo IV (1476-1559) e il nipote Carlo (1517-g1561).

https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Paolo_IV / https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Carafa_(cardinale)

Nonostante il suo rigore teologico, Paolo IV si circondò di parenti a cui diede cariche e titoli. Oltre a Carlo, furono eletti da lui altri tre Carafa al soglio cardinalizio. Per esempio:

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Alfonso Carafa (1541-1565) - Diocesi napoletana.

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Un altro figlio di Malizia, fratello di Diomede e Francesco suddetti, Gurello Carafa della Stadera (+1453), anche lui fedelissimo degli Aragonesi, fu il capostipite dei duchi di Nocera.

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Suo nipote Tiberio (+1527) acquistò la città nel 1521, all'epoca del Vicereame di Carlo V, per 50.000 ducati. Marito di Girolama Borgia (pronipote di Alessandro VI), restò duca fino al 1527, anno della sua morte e dimorò nel Castello angioino del Parco di Nocera (#entry599198788).
Il nuovo Palazzo ducale fu costruito da suo figlio Ferdinando I (o Ferrante), intorno al 1530.
Anche il Palazzo ducale di Nocera è stato ricostruito ex novo, nel XVIII secolo da Carlo III di Borbone. Pertanto preferisco postare una stampa antecedente:


Città di Nocera - Tratto da: Giovanbattista Pacichelli, "Il Regno di Napoli in prospettiva", Napoli 1703.
Il Palazzo Carafa è la grande costruzione rettangolare al centro. Invece, fatte le debite proporzioni e con tutta la modestia del caso, quella cerchiata in rosso, molto probabilmente è la mia casa.


Aert Mytens (Rinaldo Fiammingo) - Madonna del Rosario. I duchi, Alfonso Carafa (+1581) e la moglie Giovanna Castriota Scanderbeg, sono effigiati nella predella in fondo - Cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore
Alfonso e la moglie crearono un circolo di letterati e filosofi, come Bernardino Telesio che divenne precettore del figlio Ferdinando II.

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Sepolcro di Ferdinando II Carafa (+1593), IV duca di Nocera - Cappellone Carafa in San Domenico Maggiore, Napoli.
Partecipò anche lui alla battaglia di Lepanto al comando di 3000 fanti. Non solo uomo d'arme, fu anche un uomo colto e mecenate, amico di Torquato tasso. Fece costruire il palazzo napoletano Carafa di Nocera in via Medfina e, per il suo gusto dell'eccesso, lasciò molti debiti.
Il fratello Pompeo Carafa (+1623) fu nominato duca di Noia, dando origine a una discendenza che si è estinta alla fine dell'Ottocento.

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Francesco Maria Carafa (1580-1642), V duca di Nocera, nominato Vicerè d'Aragona e Vicerè di Navarra da Filippo IV di Spagna. Per contrasti con il "valido" Conte di Olivares, morì in prigione, nella Torre di Pinto, a Madrid.
Il ducato di Nocera si estingue nel 1648 con la morte del figlio, Francesco Maria II senza eredi. Nel 1660 passerà ai De Moura di Castelrodrigo per concessione di Filippo IV (#entry529748372).
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Il primo Duca di Maddaloni fu Diomede III (1520-1561), che portava il nome del grande trisavolo, ma non ebbe figli. Così il titolo, dopo un lungo contenzioso, passò ad un nipote (figlio della sorella del duca, Geronima, e del fratello di sua moglie Roberta, Fabio di Stgliano) e precisamente a Marzio I (+1607) che divenne il 2° duca, nonostante avesse ucciso sua madre e il suo convivente!
Si riscattò con la sua fedeltà alla corona spagnola e con la costruzione di edifici religiosi (convento dei Cappuccini a Maddaloni). Visto che il palazzo di Spaccanapoli era stato dato al ramo cadetto (futuri Colubrano), costruì una nuova dimora al quartiere Stella.
Passato alla storia per la sua vita turbolenta, Diomede V (1611-1670), detto Mustaccio, 5° duca di Maddaloni, coinvolto tra l'altro nella rivolta di Masaniello (1647), durate la quale fu ucciso il fratello Giuseppe (https://it.wikipedia.org/wiki/Diomede_V_Carafa) e il loro palazzo di Rione Stella devastato.


Micco Spadaro - Uccisione di Don Giuseppe Carafa durante la rivolta di Masaniello - Museo di San Martino.

Allora "Mustaccio", scampato all'eccidio, volle cambiare casa: nel 1656 (l'anno della peste), acquistò l'ex palazzo di Cesare d'Avalos in via Toledo (cedendo il proprio alla Stella, oggi Palazzo Sannicandro) e lo fece ristrutturare senza badare a spese dall'architetto Cosimo Fanzago in uno splendido stile barocco (https://ladyreading.forumfree.it/?t=73240528):


Palazzo Carafa di Maddaloni, facciata su via Toledo.
I Carafa negli anni ospitarono nomi illustri come Giovanni Battista Pergolesi che suonava nel salone delle feste, Giacomo Casanova, Giacomo del Po', il pittore Fedele Fischetti (alcune tele sono ancora conservate nel palazzo) e Cosimo Fanzago.

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Ingresso di Palazzo Maddaloni, che dà però su una piccola traversa interna di via Toledo (via Maddaloni).
Il palazzo, i cui esterni sono stati di recente restaurati, subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale e poi durante il terremoto del 1980. Oggi ospita un centinaio di famiglie e anche un bed & breakfast.


Il loggiato interno. Purtroppo questa meraviglia sarà rivenduta per debiti dal 10° duca, Marzio Domenico Carafa (1758-1829); la parte migliore andò al parente Francesco Saverio Carafa, 8° principe di Columbrano .

l palazzo appartenne ai Carafa di Maddaloni fino al 21 novembre 1806, quando Diomede Marzio Paceco Carafa, sovraccarico di debiti, fu costretto a vendere la proprietà. L'immobile venne diviso in quattro proprietari, oltre al principe Francesco Saverio Carafa di Columbrano che ottenne la Sala Maddaloni (quella della musica) ed ereditò anche i titoli.

Tra i beni trasmessi al 2° duca, c'era un edificio nelle campagne di Maddaloni, classificato nel '500 come "masseria fortificata con torrette di avvistamento". Anni dopo, il 6° duca, Marzio III (1645-1703) lo trasformava radicalmente in un lussuoso "casino di caccia" o "villa d'ozio", dove ospitava anche il Vicerè di Napoli, all'epoca Gaspar de Haro y Guzmàn, marchese del Carpio:


Casino ducale di Maddaloni. Oggi è un museo.
Il duca Marzio III e il fratello Marino, favorirono la ricostruzione di Cerreto Sannita distrutta dal terremoto del 1688 e in quell'occasione promossero la produzione e l'uso di ceramiche locali nei nuovi edifici, con uno stile dal gusto naturalistico, caratterizzato da un esuberante cromatismo.


Stemma Carafa della Stadera in ceramica cerretese - Chiostro di Palazzo Sant'Antonio, Cerreto Sannita.

A partire dal 1703 i cantieri avviati al Casino ducale da Marzio III furono completati dal figlio Carlo I Carafa (+1716), che, grazie al matrimonio con Carlotta Colonna, rafforzò ulteriormente la potenza della famiglia; anche quando il Regno di Napoli passò temporaneamente dalla corona spagnola a quella austriaca, il duca Carlo esercitò un ruolo di primissimo piano nella vita politica napoletana.


Stemma Carafa della Stadera dipinto sulla volta dell'androne del casino ducale (1710), commissionato dal duca Carlo I.
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Arrivati i Borboni con Carlo III, l’edificio conobbe il periodo di maggiore lustro e spesso ospitava il sovrano nelle sue frequenti battute di caccia.
Il duca dell'epoca era Marzio IV Carafa della Stadera , 8° duca di Maddaloni (1706-1748)
Appassionato di musica, come già suo nonno Marzio III, protettore di Alessandro Scarlatti, nel salone del piano nobile del palazzo napoletano, ospitava Giovanbattista Pergolesi, nominato maestro di cappella.

Il 10° Duca di Maddaloni, Domenico Marzio Carafa (1758-1829), fu travolto dai debiti. C'è da dire che era rimasto orfano a 7 anni: il padre Carlo II (1734-1765) era morto a 31 anni e sua madre, la bellissima Vittoria Guevara di Bovino (1738-1802), si era risposata con il duca Francesco d'Aquino di Caramanico, Vicerè di Sicilia. Si diceva che fosse il figlio adulterino della duchessa e di Giacomo Casanova, ospitato più volte a Palazzo Maddaloni! Diceria incongrua, perchè il povero giovane risultò impotente oltre che scialacquatore. Alla sua morte senza eredi, il titolo passò ai Principi di Colubrano, il ramo collaterale dei Maddaloni, proprietari, come già detto, dell'antico palazzo a Spaccanapoli. Ma anche questi si sono estinti alla fine dell'Ottocento.

Per orientarsi tra i vari rami dei Carafa della Stadera:



Come si evince dallo schema cinque sono i rami principali :
1) Duchi di Maddaloni e conti di Cerreto Sannita
2) Principi di Colubrano
3) Duchi d'Andria e conti di Ruvo
4) Principi di Stigliano
5) Duchi di Nocera.

Vivono a tutt'oggi solo i discendenti del terzo ramo: Riccardo Carafa, 20° duca d'Andria e 23° conte di Ruvo, nato nel 1935.

Tratto da http: www.genmarenostrum.com/pagine-lette...afa/carafa1.htm e link collegati.
https://gw.geneanet.org/frebault?lang=fr&m...PKiLwzMB7FLjxJw

Edited by elena45 - 25/12/2021, 20:15
 
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