Maria Antonietta - Regina di Francia

I castelli dei principi romani

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view post Posted on 22/9/2016, 13:40
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Marie-Antoinette

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Quant'è bello il Castello Orsini di Pitigliano, in Maremma! Colpisce entrando nel paese la sua immensa mole che sovrasta l'abitato moderno:



Costruito nel XII secolo, apparteneva alla famiglia dei Conti Aldobrandeschi di Sovana (Papa Gregorio VII , Ildebrando di Sovana, Canossa), passò agli Orsini nel 1313 con il matrimonio di Romano detto Romanello Orsini (1268-1327), Gran Giustiziere del Regno di Napoli, con Anastasia de Monfort, figlia ed erede di Guy de Monfort e Margherita Aldobrandeschi, erede a sua volta della contea di Sovana.
Il matrimonio portò a Romanello una duplice eredità, oltre a quella toscana, anche una napoletana: l'Orsini infatti ereditò anche il territorio di Nola che Carlo d'Angiò aveva concesso al suocero francese Monfort nel 1268 e fu il 1° conte di Nola a partire dal 1292. Si formarono perciò due rami.

Roberto Orsini (1295-1345), primogenito di Romanello e Anastasia, sposò Sveva del Balzo (1305-1336), figlia di Ugone, conte di Soleto e Gran Siniscalco del Regno di Napoli, appartenente alla più potente famiglia nobile meridionale, dando origine alla linea degli Orsini del Balzo (vedi dopo).

Guido Orsini (1333-1348), secondogenito di Romanello, sposò Agostina della Gherardesca, si trasferì in Toscana nel castello maremmano di cui sopra e diede origine alla linea degli Orsini di Pitigliano, ramo comitale in auge fino al '600, quando la contea venne venduta al Granduca di Toscana.

Degno di nota il VI conte di Pitigliano: Niccolò II Orsini (1442-1510), celebre condottiero al servizio di Firenze, Napoli e Venezia.


Era il nonno di Gerolama Orsini, duchessa di Parma:


Gerolama Orsini dei conti di Pitigliano (1594-1570), moglie di Pier Luigi Farnese jr.
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Tornando al ramo napoletano:


Palazzo Orsini di Nola, oggi sede del Tribunale, fatto costruire nel XV secolo, in epoca aragonese, da Orso Orsini di Gentile (+1479). Costui fu fatto conte di Nola soltanto nel 1462 dal re Ferrante per i suoi meriti militari.
Invece, i conti di Nola di epoca angioina, avevano ereditato dall'avo francese il castello medievale di Cicala:


Castello di Cicala (frazione di Nola). Di origine longobarda, fu dato da Carlo d'Angiò al suo fedele Guy de Montfort. Poi passò al genero Romanello Orsini e ai suoi discendenti.

Un altro matrimonio vantaggioso si verificò poco dopo: Roberto Orsini (1295-1345), primogenito di Romanello e 2° conte di Nola sposò la sorella di Raimondo del Balzo, potentissimo funzionario della corte angioina. Costui privo di eredi, lasciò tutto al nipote Niccolò (1331-1399), con l'obbigo di tramandare il suo cognome.

Raimondello Orsini del Balzo (1361-1406), nato, sia detto per inciso, a Nocera Inferiore, due chilometri da casa mia, ereditò quindi il cognome della nonna, ma anche titoli e patrimonio. Sposò una nobildonna imparentata con i del Balzo: Maria d'Enghien contessa di Lecce (1367-1446), donna bella, ricca e colta. Ebbero 4 figli.


Resti del castello di Raimondello e Maria a Lecce.
Quello orsiniano di Taranto, la cosiddetta "Cittadella" con l'adiacente "Torre di Raimondello" costruita nel 1404 per difendere meglio la città, è andata distrutto.
Altra cosa è il castello sul mare, risalente ad epoca normanna, che appartenne pure ai principi di Taranto, ma poi passò in casa aragonese. Bellissimo:



Raimondello, nella lotta per il trono tra i durazzeschi e gli Angioini fu dalla parte di questi ultimi:


Raimondello Orsini del Balzo liberò il Papa Urbano VI prigioniero di Carlo di Durazzo nel castello di Nocera Inferiore.
Salvo schierarsi al momento decisivo al fianco del vincitore Ladislao di Durazzo. Ricompensa per questo doppio gioco fu l'investitura, il 9 maggio 1399, da parte di Ladislao, del Principato di Taranto (il più importante feudo del Regno) che rese Raimondello signore illimitato della Terra d'Otranto e il più ricco feudatario dell'epoca. Ma poi Orsini cambiò di nuovo idea e si schierò con i francesi; quando Ladislao marciò verso Taranto, Raimondello morì misteriosamente. Maria tentò la difesa della città, ma poi si arrese, accettando addirittura di sposare Ladislao. Aveva 40 anni e non ebbe figli, anzi restò vedova del re, in conflitto con l'odiata cognata Giovanna II.

Il primogenito di Raimondello e Maria non fu da meno: Giannantonio Orsini del Balzo "fu il più potente feudatario napoletano del Quattrocento, e determinò più volte, col sostegno dato o tolto ai re di Napoli, le sorti del regno: finché soggiacque nella prima grande congiura e ribellione dei baroni contro re Ferrante d'Aragona, il quale, nonostante che fosse con lui imparentato, lo fece segretamente mettere a morte" (B.Croce).


Giannantonio Orsini del Balzo (1386-k1463), 2°principe di Taranto, conte di Lecce, conte di Soletoetc...


Torre del Parco, costruito a Lecce dal principe Giannantonio a partire dal 1419.

Ma la casata si estinse nel giro di sole 2 generazioni: nè Giannantonio nè il fratello Gabriele avranno eredi maschi (#entry599450907).
La discendenza femminile, però, annovera ben due regine: Isabella Chiaromonte, regina consorte di Ferrante I, ed Isabella del Balzo, regina consorte del figlio Federico I.


Simone Marmion - Isabella Chiaromonte (1424-1465), regina consorte di Napoli e la figlia Eleonora d'Aragona (futura duchessa di Ferrara) - San Pietro Martire, Napoli.
Isabella era l'erede id Giannantonio e il matrimonio con Ferrante d'Aragona fu un modo per legittimare l'annessione alla corona del principato di Taranto.
Notizie tratte da http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/sc...e+-+particolare

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Questi personaggi discendono tutti da Gentile I Orsini, uno dei tanti fratelli del Papa Niccolò III:



Vi troviamo gli Orsini di Bomarzo che abbiamo già visto nei post precedenti, e anche gli Orsini di Mugnano. E anche qui, tanto per cambiare, c'è un palazzo:


Palazzo Orsini a Mugnano in Teverina (frazione di Bomarzo): costruito nel '300, ristrutturato nel '500 in stile rinascimentale.


Di epoca medievale anche la torre orsinesca, che svetta sul borgo di Mugnano.

Edited by elena45 - 24/7/2020, 14:47
 
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view post Posted on 23/9/2016, 14:07
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Marie-Antoinette

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Abbiamo dato per scontato che il castello Orsini Odescalchi di Bracciano fosse troppo noto per essere citato. Ma a questo punto un cenno ad hoc va fatto:

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Costruito da Napoleone Orsini (1420-1480), condottiero e Signore di Bracciano su una rocca preesistente fortificata a partire dal 1470 e completato da suo figlio Gentile Virginio (1445-1497), fu splendida dimora della famiglia per due secoli, ma spesso teatro di vicende oscure.
Approfitto del topic per continuare a descrivere attraverso le immagini i personaggi che lo abitarono e completare la linea descritta in #entry526794671.

La prima celeberrima coppia ducale:

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Paolo Giordano Orsini I (1541-1585), 1° duca di Bracciano e Isabella de Medici (1542-1576) - Castello di Bracciano.
Sono ritratti alquanto scadenti e soprattutto non si rende onore alla bellezza di Isabella.
Di Isabella e Paolo Giordano abbiamo parlato in https://ladyreading.forumfree.it/?t=56409478.

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Scipione Pulzone - Vittoria Accoramboni (1557-k1585), seconda moglie di Paolo Giordano. Una storiaccia (https://it.wikipedia.org/wiki/Vittoria_Accoramboni)!

La discendenza di Isabella (Cfr schema in #entry526726653):

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Eleonora Orsini (+1634), l'unica figlia femmina di Isabella de Medici e Paolo Giordano Orsini. Sposò Alessandro Sforza di Santa Fiora, duca di Segni.

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Anonimo - Virginio Orsini (1572-1615)- Galleria degli Uffizi.
Unico figlio maschio di Isabella de Medici e Paolo Giordano Orsini. Sposò Flavia Peretti Damasceni ed ebbe molti figli: dieci raggiunsero l'età adulta.

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Flavia Peretti Damasceni (1573-1606), duchessa di Bracciano.
Flavia era pronipote del Papa Sisto V, al secolo Felice Peretti (sua sorella Camilla era la nonna di Flavia).

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Tiberio Titi - I cinque figli maschi di Virginio Orsini e Flavia Peretti Damasceni all'interno del castello di Bracciano.
Peculiare la presenza dei nomi riportati nel dipinto: nel caso di Carlo, il neonato sulla sinistra, sul gallone del cuscino; per Cosimo e Ferdinando, sul giromanica dell'ungherina rossa, veste tipica della prima infanzia; per Paolo Giordano e Alessandro, sulle cinture dell'abito bianco. Sul cinturino di quest'ultimo compare anche la data di realizzazione del ritratto, il 1597.
Già attribuita a Scipione Pulzone e Lavinia Fontana, la tela è oggi ricondotta ad un artista attivo a Firenze, probabilmente Tiberio Titi. Questi, figlio del più celebre Santi di Tito, è ritrattista della corte medicea e risente di influenze fiamminghe ravvisabili nella minuziosa resa dei dettagli fisiognomici e dell'abbigliamento. Proprio nel 1597 il pittore realizzò una serie di ritratti di bambini della famiglia Medici, compresi i piccoli Orsini, nipoti di Isabella.

http://museopalazzovenezia.beniculturali.i...h.Y4G8dfLC.dpuf

Il primogenito si fece ritrarre più volte:

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Ottavio Leoni - Paolo Giordano Orsini II (1591-1646), 3° duca di Bracciano.

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Artemisia Gentileschi (?) - Paolo Giordano Orsini II - Mostra del ritratto barocco, Villa d'Este (2008).

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Anthoni van Dick - Paolo Giordano Orsini II - Collezione privata.
Sposò Maria Isabella Appiani d'Aragona, principessa di Piombino, ma non ebbe figli.

Stento a crederci: in una famiglia così turbolenta nasce una santa:

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Marco Benefial - Camilla Orsini (1603-1685), sorella del suddetto, la più piccola della nidiata di figli di Virginio Orsini - Galleria Pallavicini, Roma.
Cresciuta alla corte medicea (sua nonna era appunto Isabella de'Medici), la giovane Camilla, per volere del padre, fu promessa a Marcantonio Borghese II (1598-1658), 1°principe di Sulmona, nipote del Pontefice Paolo V, che sposò a 16 anni. Ebbe un solo figlio: Paolo(1624-1646). Sì, proprio quel Paolo che sarà il primo marito di Olimpiuccia Aldobrandini e che con la sua morte prematura metterà un'ipoteca sulla sua eredità. (#entry493849324).
Camilla crescerà i nipoti orfani, Giambattista e Virginia Borghese. Nel 1676 entrerà nel Monastero delle Turchine da lei stessa fondato con il nome di Suor Maria Vittoria. Fin dal 1746 è stata introdotta la causa di beatificazione.

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Maria Felice Orsini (1599-1666), un'altra delle figlie di Virginio e Flavia, anche lei cresciuta alla corte fiorentina. Sposò il duca francese Henry II de Montmorency (1595-g1632) che finì decapitato per aver partecipato a un complotto contro Luigi XIII
#entry323869339. Anche lei, come la sorella, si ritirò in convento.

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Ottavio Leoni - Ferdinando Orsini (+1660), il bambino di cui sopra, 4° duca di Bracciano dopo la morte del fratello maggiore Paolo Giordano.

I tre figli di Ferdinando, Flavio, Lelio e Cardinal Virginio, oberati di debiti, vendettero quasi tutto.

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Flavio Orsini (1620-1698), 5° e ultimo duca di Bracciano, sposò la vedova di Giorgio Aldobrandini, Ippolita Ludovisi (1595-1674), la madre di Olimpiuccia molto più anziana di lui; poi, a 55 anni, sposò la nobildonna francese Marie Anne de La Tremoille, vedova anche lei ma più giovane di 22 anni, passata alla storia come principessa Des Ursins (#entry251670828):

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Marie Anne de La Tremoille (1642-1722) - Chateau de Serrant.
Visse col marito nel Palazzo Orsini - Taverna di Monte Giordano a Roma e poi in quello di Piazza Navona (oggi Palazzo Braschi) e contribuì non poco al dissesto finanziario della famiglia mediante acquisti di opere d'arte, mobili di pregio e tappezzerie per abbellire le sue dimore. Poco prima di morire, nel 1696, il duca Flavio vendette anche Bracciano, agli Odescalchi.
Non ebbero figli e la dinastia finì. La carica ereditaria di Principe Assistente al Soglio Pontificio passò al ramo di Gravina.

Anche la sorella minore di Marie Anne, Louise Angelique de la Tremoille (1653-?) sposò un nobile romano: Antonio Lante della Rovere (1648-1713), II duca di Bomarzo.

Edited by elena45 - 10/1/2021, 18:48
 
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view post Posted on 24/9/2016, 09:22
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Marie-Antoinette

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Palazzo Orsini a Montegiordano: sulla piccola altura di fronte a Castel Sant'Angelo, chiamata appunto Montegiordano, gli Orsini costruirono, fin dal XIII secolo, un insieme di palazzi fortificati che sono stati modificati nel tempo, non sempre sono stati abitati dai proprietari, e alla fine hanno assunto diverse denominazioni e fisionomie.
Il nome della località deriva da Giordano Orsini, Senatore in Roma nel 1341, figlio di Matteo Rosso II Orsini, e perciò nipote di Papa Niccolò III e del Cardinale omonimo.
Nel 1574 vi vennero ad abitare da Firenze Paolo Giordano Orsini (1541-1585), 1° duca di Bracciano: furono lui e la moglie, Isabella de' Medici, i primi protagonisti del forte indebitamento della famiglia, a causa delle enormi spese di rappresentanza che comportava la loro posizione sociale, facendo apportare molte modifiche alle stanze di quella che, seppur per breve periodo, fu la loro comune residenza.
Don Flavio Orsini(1620-1698), 5° e ultimo duca di Bracciano, abitò a Montegiordano con la seconda moglie, Marie Anne de La Trémoille. Il complesso edilizio, nonostante gli inutili tentativi di risanamento finanziario, venne ceduto nel 1688, ai marchesi romani Pietro e Antonio Gabrielli, per 60.000 scudi.
Il principe Placido Gabrielli, figlio di Carlotta Bonaparte principessa di Canino e marito della cugina Augusta, vi ospitò vari membri della famiglia Bonaparte, tra cui l'imperatrice Eugenia (#entry364592321).
Nel 1888 il complesso fu venduto ai conti Taverna (che ne sono ancora i proprietari) per la somma di 1.800.000 franchi francesi.

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Ingresso del Palazzo Orsini-Taverna in via di Montegiordano, 31 (notare la fontana in fondo al cortile).
Fontana seicentesca dell’Acqua Paola (opera di Antonio Casoni), e Torre Augusta, in onore della moglie dell'ultimo proprietario.

Intanto gli squattrinati duchi di Bracciano andarono ad abitare nel quattrocentesco Palazzo Orsini di piazza Navona detto "a Pasquino", già appartenuto ai Gravina discendenti da Francesco Orsini Prefetto di Roma.

A fianco del Palazzo de Torres Lancellotti di Piazza Navona, sorge il Palazzo Braschi:


Al suo posto c'era un palazzo degli Orsini, costruito appunto nel 1435 da Francesco Orsini (+1456), allora Prefetto di Roma, capostipite della linea di Gravina. Nel 1501, durante lavori di ristrutturazione, fu ritrovata una statua antica del periodo ellenistico, che venne collocata al di fuori del palazzo e divenne il punto di raccolta di cartigli satirici e di protesta: il famoso Pasquino.
Vi abitò il Duca cardinale, Domenico II Orsini, appassionato collezionista e mecenate.
Nel 1791, per volere di papa Pio VI, iniziò la demolizione di Palazzo Orsini per far posto ad un nuovo edificio, di proprietà dei Braschi. Palazzo Braschi, oggi sede dei Musei di Roma, è molto grande e ha forma triangolare: in uno degli angoli, su un piedistallo di pietra, c'è ancora Pasquino che guarda la piazza intitolata a suo nome:




La Giostra del Saracino a Piazza Navona nel 1634, con il Palazzo Orsini sullo sfondo.

Edited by elena45 - 27/10/2018, 17:41
 
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E' incredibile! Una casa costruita su un anfiteatro romano, il Teatro Marcello:



L'antico anfiteatro era molto grande e di notevole importanza (https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_di_Marcello).
In epoca medioevale venne man mano occupato da piccole costruzioni e si trasformò in un castello fortificato, appartenente a diversi proprietari, finchè nella seconda metà del XIV secolo passò ai Savelli, che fecero ristrutturare da Baldassarre Peruzzi il palazzo tuttora esistente sopra le arcate della facciata.
Nel 1717 fu acquistato dagli Orsini di Gravina. Dopo vari passaggi di proprietà, dal 2012 è stato riacquistato dagli Orsini che vi abitano (www.pointdevue.fr/art-de-vivre/chez...-rome_1142.html).

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La trasformazione del teatro in una stampa d'epoca.

Edited by elena45 - 25/9/2018, 16:13
 
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view post Posted on 2/5/2017, 10:06
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Come già detto, gli Sforza di Santa Fiora si estinguono confluendo nei Cesarini, quando Federico Sforza nel 1672 sposa Livia Cesarini.
Questa linea toscana, come quella pesarese, è parallela ai più importanti Sforza milanesi: entrambe partono da due figli di Muzio Attendolo Sforza, fratelli di Francesco I duca di Milano.

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Muzio Attendolo detto Sforza (1369-1424), Capitano di ventura.
Ebbe 3 mogli, 5 figli legittimi e 10 naturali.

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Francesco I Sforza, duca di Milano (1401-1466), figlio naturale legittimato del suddetto e di Laura Terziani.

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Cosimo Rosselli - Probabile ritratto di Alessandro Sforza Lord di Pesaro (1409-1463) - MET, NY.
Fratello del suddetto, capostipite della linea marchigiana. Il nipote Giovanni (1466-1510) sposerà Lucrezia Borgia.

Bosio I Sforza (1411-1476), figlio di Muzio Attendolo e della prima moglie, Antonia Salimbeni, capitano di ventura al servizio del fratello Francesco, sposò, nel 1439, Cecilia Aldobrandeschi, una nobildonna toscana che gli portò in dote la contea di Santa Fiora. Non ho trovato immagini di lui, bensì del palazzo toscano che sorge nell'omonima cittadina del Grossetano:

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Palazzo Sforza Cesarini di Santa Fiora (GR): il nucleo risale al'anno Mille, mentre la sua ricostruzione avvenne nella seconda metà del'500.

Un altro vincolo di parentela accrebbe successivamente il potere della famiglia, quello con i Farnese:
già Guido Sforza (1445-1508), figlio di Bosio I, sposa Francesca Farnese nipote (ex fratre) del futuro Paolo III. Più tardi la giovane Ippolita Sforza, figlia dell'8° conte Federico I, sposa un altro cadetto della famiglia papale: Federico Farnese signore di Canino.

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Ippolita Sforza di Santa Fiora (+1543) - Kunsthistorisches Museum Wien, Gemäldegalerie
Rimasta vedova, sposò Alessandro Gonzaga di Vescovato (1497-1527). I loro discendenti sono viventi (https://it.wikipedia.org/wiki/Gonzaga_di_Vescovato).

Ma il più importante fu il matrimonio di Bosio II (+1538), 9° conte di Santa Fiora, che, nel 1515, sposò la giovanissima Costanza Farnese, nientemeno la figlia naturale e legittimata del futuro Paolo III (allora Cardinale), sorella di Pierluigi, futuro duca di Parma e Piacenza. Costanza aveva avuto dal padre la signoria di Castell'Arquato, che entrò così nel patrimonio degli Sforza.

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Rocca Viscontea di Castell'Arquato, che domina il borgo piacentino divenute proprietà degli Sforza.

La coppia suddetta ebbe 10 figli. Il secondogenito diventerà uno dei più illustri rappresentanti della casata:

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Sforza I Sforza (1520-1575). Fu nominato dall'illustre nonno governatore di Parma e Piacenza, prima che diventassero ducato farnesiano. Ma si distinse anche per il suo valore: militò sotto le insegne di Carlo V, di Cosimo de' Medici, di Carlo IX di Francia e infine con Don Giovanni d'Austria fu a Lepanto. Venne insignito del Toson d'oro.
Sposò Luigia Pallavicino di Busseto (+1552), che gli portò in dote i feudi di Torrechiara e Felino nel parmense, e fu madre della bellissima Costanza (#entry559142630).

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Costanza Sforza di Santa Fiora (1550-1617), duchessa Boncompagni.

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Francesca Sforza di Santa Flora (+>1546), sorella minore del suddetto. Sposò Girolamo Orsini di Bracciano, e fu madre di Paolo Giordano, il truce marito di Isabella de' Medici, e di Felice, moglie di Marcantonio Colonna.

Non poteva mancare in questa linea l'ennesimo "Cardinal nepote", nominato a soli 16 anni dal nonno appena eletto Papa:

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Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora (1518-1584), fratello maggiore del suddetto, primogenito di Bosio II e Costanza Farnese. Giovanissimo Governatore di Proceno, già feudo della famiglia dal 1417, vi costruì il suo palazzo, dove riuniva artisti e letterati:

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Palazzo Sforza di Proceno (VT).

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Palazzo Sforza Cesarini di Roma, nell'attuale Corso Vittorio Emanuele: costruito dal cardinale Borgia, quando divenne Papa nel 1492, lo cedette al cardinale Ascanio Sforza della linea milanese. Più tardi, nel 1541, il duca Massimiliano lo cedette al cardinale Guido Ascanio suddetto della linea toscana.

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Cortile interno di Palazzo Sforza Cesarini, attualmente abitato dalla famiglia.

Tratto da www.palazzosforzacesarini.it/index....id=47&Itemid=76

Un'altra figura di Cardinale:

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Francesco Sforza (1562-1624), figlio del suddetto Sforza Sforza e della seconda moglie, fu marchese di Castell'Arquato, Felino e Torrechiara che governò duramente, gravando i cittadini di numerose e onerose tasse.

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Castello di Torrechiara. Restò nelle mani degli Sforza di Santa Fiora (poi Sforza Cesarini) finchè Anna Sforza Cesarini , nel 1821, lo portò in dote a Marino Torlonia.

Edited by elena45 - 8/11/2020, 09:53
 
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view post Posted on 5/5/2017, 21:58
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Questi Sforza dunque, come del resto tutti i nobili dell'epoca, "procedevano" per matrimoni:

Nel 1547, Mario I Sforza (1530-1611), 11° conte di Santa Fiora , sposa Fulvia Conti, figlia ed erede del conte di Segni e consegna un altro titolo alla casata.

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Fulvia Conti (+1611), contessa di Segni.

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Alessandro Sforza (1572-1631), 12° conte di Santa Fiora, succeduto al nonno Mario per la morte precoce del padre Federico, divenuto nel frattempo 1° Duca di Segni (per volontà di Sisto V), sposa nel 1592 Eleonora Orsini di Bracciano. Nell’occasione il cardinal Francesco Sforza e il prozio Paolo marchese di Proceno gli fecero ampia donazione dei rispettivi feudi di loro pertinenza, sicchè diventò ricchissimo. Alessandro ed Eleonora ebbero sette figli, ma si separarono nel 1621.

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Eleonora Orsini (1571-1634), moglie del suddetto, figlia di Paolo Giordano e Isabella de' Medici (vedi post precedente), nonchè prima cugina della Regina di Francia.

La parentela acquisita con la Casa Reale di Francia, accrebbe il lustro della famiglia e generò altri legami con i Francesi:

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Nicolas Mignard - Cardinale Federico Sforza (1603-1676), somigliantissimo al padre Alessandro, fu Vicelegato ad Avignone, città che compare nel quadro, dove il Cardinale la pone sotto la protezione di Saint Pierre de Luxembourg - Museo Calvet, Avignone.

Mario II Sforza (1594-1658), primogenito dei suddetti, sposò nel 1612 Reneè du Lorraine figlia di Carlo Duca di Mayenne e sorella della duchessa di Mantova (#entry546955863).
Mario era un poeta, non un politico, e fece molti debiti, per cui sperperò il patrimonio di famiglia e, soprattutto, vendette la contea di Santa Fiora al Granduca di Toscana. La moglie se ne tornò a Parigi con l'unico figlio:

Ludovico Sforza (1618-1695), nonostante due matrimoni, il primo con una Colonna, il secondo con Adelaide Damas de Thianges, sorella della duchessa Mancini nonchè nipote della Montespan (#entry370096185), non ebbe prole e il titolo passò ai cugini, prima Francesco e poi il noto Federico, marito di Livia Cesarini. Eccoli ancora una volta:

.
Federico Sforza, 16° conte di Santa Fiora (1651-1712) e la moglie Livia Cesarini (1646-1711).

Tratto da https://books.google.it/books?id=4z1JAAAAc...0sforza&f=false
www.palazzosforzacesarini.it/index....id=82&Itemid=86


Per completare:



Tratto da www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letteras/SFORZA.htm

Edited by elena45 - 8/11/2020, 09:58
 
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Meravigliosa! Villa Celimontana. Sullo sfondo il Palazzetto Mattei.

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Nel 1553, condotta come vigna dalla famiglia Paluzzelli, fu acquistata per 1000 scudi d'oro dalla famiglia Mattei. Il palazzetto fu fatto costruire da Ciriaco Mattei (1545-1614), marchese di Giove.
Secondo una versione, costui aveva sposato Lucrezia Borgia jr(omonima della più celebre), figlia del misterioso Giovanni Borgia, legittimato da Alessandro VI e in realtà figlio di sua figlia Lucrezia e del paggio Perotto. Da queste nozze nacque Giustina Mattei, sposata con Camillo Pamphili, il padre di Innocenzo X.

Nel 1802 la famiglia Mattei perse la proprietà della villa, che ebbe diversi acquirenti successivi fino alla Prima Guerra Mondiale quando fu espropriata dallo Stato e donata al comune di Roma. Il palazzetto è sede della Società Geografica Italiana. Il parco aperto al pubblico è ricco di opere d'arte e reperti archeologici.

Tratto da www.romasegreta.it/celio/villa-celimontana.html

La famiglia Mattei discende da antichi proprietari terrieri del Lazio, sia pure portatori di altri cognomi; è presente a Roma sin dal XIII secolo con un Matteo della famiglia Papi, dalla quale ereditò per sé e per i suoi discendenti la carica di "guardiano de' ponti e ripe" concessa dal Pontefice. Per questo i Mattei (intesi come "filii Mattei") si stabilirono in Trastevere, di fronte all'isola Tiberina, dove esiste ancora un palazzetto del '400 (Piazza in Piscinula). Questo ramo si estinse nella seconda metà del '500 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...trastevere.html).

Intanto tra i secoli XIV e XV altri rami della famiglia Mattei, grazie a un'intensa attività mercantile e creditizia, si arricchirono e si trasferirono nel rione Sant'Angelo dove costruirono un vasto comprensorio di palazzi che prese il nome di Insula Mattheorum:

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Il più antico dei palazzi (e il più modesto) è quello di Giacomo (+1451), prospiciente l'attuale Piazza Mattei.

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Palazzo Mattei di Giacomo nell'omonima piazza (detto anche Palazzo vecchio); al centro la famosa Fontana delle tartarughe commissionata da Asdrubale Mattei, alla quale pose mani anche il Bernini scolpendo proprio le tartarughe.

Il figlio di Giacomo, Ludovico Mattei (+1526) sposò Giovanna Capodiferro, esponente di un'altra ricca famiglia,ed ebbe 8 figli. Da due di questi altrettante discendenze: da Saba (+1497), che sposò la figlia del ricchissimo cardinale francese d'Estouteville, discendono i Mattei di Giove, da Pietro Antonio (+1525) che sposò la cugina Antonina Capodiferro, discendono i Mattei di Paganica, dai nomi dei rispettivi feudi in seguito acquisiti.

Ludovico Mattei II (+1580), figlio di Pietro Antonio suddetto, nel 1541 costruì il suo palazzo, molto, molto più grande e prestigioso del precedente, che costeggia quasi tutta la via Paganica:

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Palazzo Mattei di Paganica (detto anche Palazzo nuovo). La linea si è estinta nel '700. Oggi il palazzo è proprietà dell'Istituto dell' Enciclopedia Treccani.

Nell'altra linea, Alessandro Mattei (+1558) costruì nella stessa zona il suo palazzo, noto oggi come Palazzo Mattei Caetani:

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Palazzo Mattei-Caetani in Via delle Botteghe oscure.

E infine, a chiudere il quadrilatero, il più bello:

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Palazzo Antici Mattei, o Palazzo Mattei di Giove, in via Caetani. Oggi ospita tra l'altro l'Istituto di storia moderna e contemporanea.
Il palazzo fu costruito in un'area di proprietà di Asdrubale Mattei (1556-1638), marchese di Giove e figlio di Alessandro suddetto, su progetto di Carlo Maderno, a partire dal 1598; nel 1613 venne iniziato il braccio che avrebbe unito il palazzo a quello del padre; nel 1618 la costruzione fu portata a termine.

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Per quanto la facciata sia severa, così ricco è il cortile adorno di statue rimosse dal Colosseo.
Oltre che costruttori, com'è noto, furono grandi collezionisti e committenti di Caravaggio (#entry572218533) che fu ospite nel palazzo.

I due fratelli Asdrubale e Ciriaco avevano acquistato il feudo di Giove, in Umbria, e il titolo di marchese dai Farnese per 65.000 scudi.

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Castello di Giove (TR), di origine medievale, trasformato dai fratelli Mattei in splendida residenza.

Il Mattei di Giove possedettero per un breve periodo di tempo anche il feudo di Roccasinibalda (RI):

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Castello di Roccasinibalda.
Il nucleo risale al 1083, ma fu ampliato e ristrutturato dal cardinale Alessandro Cesarini seniore (+1542) a partire dal 1530 (#entry593499155). Poi viene venduto ai Mattei di Giove e presto rivenduto dalla vedova alla morte del duca Girolamo (1606-1676).

Non ci sono rimaste molte immagini dei personaggi in questione.
Della linea di Paganica ci sono due ritratti:

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Federico Zuccari - Ludovico II Mattei (+1580). Si riconosce in alto a destra lo stemma dei Mattei.

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Scipione Pulzone - Faustina Orsini di Bomarzo (1557-1594), moglie di Fabio Mattei (+1612), figlio del suddetto.

Nella linea di Giove troviamo:

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Anonimo romano - Asdrubale Mattei (1556-1638), marchese di Giove - Museo Condè, Chantilly.
Grande collezionista, sposò Costanza Gonzaga di Novellara, figlia del conte Alfonso I (#entry547700082), ed ebbe 4 figli. Il primogenito Girolamo (1606-1676) fu il primo Duca di Giove.

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Il terzo fratello fu il Cardinale Girolamo Mattei (1547-1603).

La linea dei Mattei di Giove si estinse nel 1801 con la morte di Filippo 5° duca di Giove (1770-1801), senza discendenza maschile. Parte del patrimonio e il titolo ducale passarono al nipote Matteo (1805-1883), figlio della sorella Marianna e di Carlo Teodoro Antici, marchese di Pescia. Sì, proprio il cugino di Giacomo Leopardi (#entry617859710).

Edited by elena45 - 12/12/2021, 08:46
 
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view post Posted on 15/2/2018, 17:46
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Castello Altemps di Gallese (VT).
Antica rocca medievale, fu acquistata dal ricchissimo Cardinale Marco Sittico Altemps, potente prelato di origine austriaca. E' ancora proprietà dei suoi discendenti.

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Anthony Bays (1578) - La famiglia Hohemens - Museo di Policka, Repubblica Ceca.

La famiglia era originaria della cittadina di Hohemens, nell'Austria meridionale, dove c'è ancora il castello residenziale. Il più antico rappresentante noto alle cronache dell'epoca fu Marco Sittico Hohemens famoso reclutatore, condottiero e comandante di Lanzichenecchi, che partecipò tra l'altro alle guerre dell'Imperatore Carlo V contro Francesco I di Francia.

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Marco Sittico Hohemens (1466-1533) - Bregenz, Vorarlberger Landesmuseum.

Suo figlio, Wolfgang Dietrich von Hohemens (1507-1538), anche lui generale dei Lanzichennecchi di Carlo V, aveva sposato Chiara Medici di Marignano, sorella di Gian Angelo, il futuro Papa Pio IV (1499-1565). L'altra sorella, Margherita Medici, era la madre di San Carlo Borromeo (#entry615775886).

I figli di Wolfang e Chiara italianizzarono il cognome in Altemps; Marco Sittico come il nonno, (1533-1595) era il cadetto e fu destinato alla carriera ecclesiastica. Nominato Cardinale intorno ai trent'anni dallo zio Papa, tra i numerosi incarchi, fu Legato al Concilio di Trento e Vescovo di Costanza (nell'elenco ufficiale della Chiesa è indicato con il cognome originale). Ma soprattutto divenne smisuratamente ricco!

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Ottavio Leoni - Cardinale Marco Sittico Altemps - Castello Altemps di Gallese.
Scipione Pulzone - Papa Pio IV Medici - Castello Altemps di Gallese.

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Andreas Brugger - Il cardinale Altemps (con la berretta) e San Carlo Borromeo (con l'aureola), suo cugino, al Concilio di Trento - Affresco postumo nella Chiesa di San Carlo in Hohemens (Voralberg - Austria)
San Carlo (1538-1584) in realtà era poco più che ventenne quando fu nominato Cardinale dallo zio Papa e partecipò all'ultima fase del Concilio (1545-1563).

Il Cardinale Altemps acquistò diverse residenze nel territorio tuscolano, in particolare il feudo e il castello di Gallese suddetto per il figlio Roberto, lo ampliò e ristrutturò magnificamente, ma appena un anno dopo aver ottenuto il titolo ducale, il povero giovane fu condannato a morte per ordine di Sisto V!
Roberto Altemps (1566-g1586) fu decapitato a soli 20 anni per un presunto reato di adulterio, in realtà per motivi politici: Roberto aveva sposato una Orsini, famiglia acerrima nemica del Papa. La giovane vedova pochi giorni dopo diede alla luce un figlio postumo, Giovan Angelo, che continuò la discendenza:

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Ottavio Leoni - Giovan Angelo Altemps (1586-1620), 2° duca di Gallese, figlio di Roberto e Cornelia Orsini; suo figlio Pietro Altemps (1615-1691).

Pietro Altemps si sposò due volte ed ebbe numerosi figli. Dalla prima moglie, Angelica Medici ebbe solo 4 femmine; dalla seconda, Isabella Lante della Rovere, 8 figli e discendenza maschile. La figlia di primo letto Maria Cristina sposò Ippolito Lante della Rovere (1618-1688) duca di Bomarzo, fratello della matrigna:

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Maria Cristina Altemps Lante della Rovere (+1712), duchessa di Bomarzo (#entry545672760).

Ma il capolavoro del Cardinale è Palazzo Altemps: il nucleo risale alla fine del '400, fatto costruire da Girolamo Riario; con la morte dello zio Sisto IV e dello stesso Gerolamo, divenne sede di cardinali e ambasciatori, finchè fu acquistato dal cardinale Altemps, ampliato, ristrutturato e splendidamente affrescato. Oggi è una delle 4 sedi del Museo nazionale romano e custodisce una importantissima collezione d'arte:

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Fontana nel cortile e fontana sul loggiato in Palazzo Altemps (Questa foto sono offerte da TripAdvisor).

Passato allo Stato Vaticano, nel 1887, acquistato dallo Stato Italiano nel 1982, il palazzo è divenuto uno spazio museale, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano. Sono esposte in questo museo non solo le opere della famiglia Altemps, ma anche dei Boncompagni Ludovisi, dei Mattei, dei Pallavicini Rospigliosi etc (http://paesaggioitaliano.beniculturali.it/...ano_Altemps.pdf).

In memoria del povero Roberto, nella Cappella del palazzo dedicata alla Madonna della clemenza e Sant'Aniceto Pontefice, interamente affrescata, c'è un affresco che ricorda la decapitazione del giovane:

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Il martirio di Sant'Aniceto / Stemma della famiglia sulla volta: notare che, accanto allo stambecco, simbolo degli Hohemens, ci sono le sfere dei Medici di Marignano.

Bellissime immagini le trovi in http://iviaggidiraffaella.blogspot.it/2015...zo-altemps.html

L'ultimo esponente della linea agnatica fu Giuseppe Maria Altemps, morto senza eredi nel 1837. La successione fu piuttosto complessa perchè titoli e patrimonio passarono a un lontano cugino: Marco Aniceto Altemps (1822-1849). Costui, però, aveva sposato la prima cugina del duca scomparso, Lucrezia Alessandrina Altemps e aveva un figlio maschio, Giovanni che sembrava assicurare la discendenza.
Ma il nuovo duca Marco Aniceto morì a soli 27 anni, lasciando una giovane vedova e un piccolo orfano.
La duchessa, apparentemente inconsolabile per la perdita, invece si consolò prestissimo: dalle finestre di Palazzo Altemps scorgeva un prestante ufficiale francese, Jule Hardouin, venuto a Roma con le truppe del Generale Oudinot di stanza nelle scuderie di Palazzo Altemps all'epoca della Repubblica Romana.
Lucrezia Alessandrina se ne innamorò e volle sposarlo, nonostante la sua modesta origine; riuscì anche ad ottenere dal Papa che il marito acquistasse il cognome Altemps e, quando purtroppo il piccolo Giovanni suo figlio morì, gli trasferì il titolo di Duca di Gallese.
Ma Lucrezia Alessandrina morì qualche anno dopo e Jules, rimasto solo e padrone di tutto, si risposò a sua volta con una giovane nobildonna, Natalia Lezzani; da lei ebbe due figli, Luigi e Maria.
Maria Hardouin di Gallese fu la moglie di Gabriele d'Annunzio, che sposò nel 1883 a soli 19 anni (lui ne aveva 20), nella cappella di Palazzo Altemps. Ebbe dal poeta 3 figli e dopo soli 7 anni di matrimonio, nel 1890 si separò.

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Maria Hardouin di Gallese (1864-1954), con il figlio Mario (+1964), il minore dei tre.

Tratto da www.gabrieledannunzio.it/le-donne-d...a/gli-hardouin/

Evidentemente D'Annunzio era attratto dalla nobiltà: tra le tante donne ebbe una relazione che fece scandalo con la nobildonna Maria Gravina Cruyllas (#entry609505375), che gli diede altri due figli e poi, dopo la Duse, nei primi anni del '900, con la marchesa Alessandra di Rudinì.

Il fratello della principessa Maria. Luigi Hardouin di Gallese (1862-1920) sposò la nobildonna siciliana Sophia Monroy (1870-1942), principessa di Belmonte Mezzagno; i loro discendenti sono viventi. Tra questi:

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Coralie Hardouin di Belmonte (1956), scultrice e pittrice.



Tratto da https://translate.google.it/translate?hl=i...tml&prev=search
www.famiglienobilinapolitane.it/Genealogie/Altemps.htm
http://heirsofeurope.blogspot.it/2016/10/h...entimiglia.html


La più giovane esponente della casata che porta il nome dell'ava, la romantica duchessa che si innamorò dell'aitante ufficiale francese:

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Lucrezia Alessandrina Hardouin Gallese (1968) con il marito Guido de Vecchi.

Edited by elena45 - 28/3/2021, 22:17
 
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view post Posted on 1/3/2021, 19:44
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Ultima, ma non ultima, la Villa Mondragone di Frascati che il Cardinale Marco Sittico Altemps costruì tra il 1572 e il 1585, per ospitare il Papa Gregorio XIII Boncompagni. Un complesso gigantesco che i Pontefici continuarono ad usare per il soggiorno estivo fino al 1626 quando Papa Urbano VIII decise di lasciare Villa Mondragone in favore della residenza papale di Castel Gandolfo.

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Edited by elena45 - 2/3/2021, 15:04
 
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